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buoni motivi per votare

Creato il 16 maggio 2014 da Francescodeluca

Questa campagna elettorale , rispetto a quella del 2009, mi pare sia contrassegnata dalla parola “bassa intensità”.  Da un lato perché le risorse sono sempre meno, dall’altro perché la parola politica  ha perso ormai da anni tutta la sua appetibilità.  In un mondo dominato da logiche utilitaristiche, la politica è diventata inutile ai più e utile ai (pochi) che da questa inutilità “ci mangiano”.  “I più” si stanno trasformando in masse informi di incazzati (a volte con buone ragioni per esserlo) che brandiscono mazze e sfoderano forconi contro “il Sistema”. “I pochi” , invece, si auto-riproducono nei sotteranei silenziosi , forti di questo processo di imbarbarimento collettivo e inesorabile che ha fatto precipitare l’umanità in una massa informe e indistinta di urlatori sbraitanti. “I pochi” sanno fare rete, si sanno mettere al tavolo, conoscono le tecniche della partecipazione. “I più” si limitano a leggere i titoloni e a lamentarsi delle condizioni di ingiustizia in cui sono precipitati: nell’intervallo di questa distanza tra “i pochi” e ” i più” si trova la crisi profonda della democrazia. Nel silenzio, nel disinteresse, nel menefreghismo gretto e assurto a nuova filosofia di vita,  troviamo la condizione postmoderna della democrazia: cioè un’oligarchia travestita da democrazia, dove a governare sono “i pochi”, che meglio di tutti sanno e sapranno stare in piedi. E se è in discussione la democrazia, cioè quel metodo moderno di scegliere in modo consapevole la propria temporanea classe dirigente attraverso il voto,  è in discussione anche la sovranità del popolo. Oggi i sovrani sono infatti i pochi, che si chiamano poteri forti , spesso investiti da nessun processo “democratico” o – peggio – da finti processi democratici fatti per addetti ai lavori.  I nuovi sovrani si vedono poco, ma sono in grado di determinare gran parte delle nostre vite.

La sfida è far tornare a decidere i più, non certo di convivere con questo osceno e triste spettacolo .   Ma non servono i forconi dei 5 stelle a cambiare il sistema. C’è invece un disperato bisogno di risorse vive e preparate, con alti livelli di conoscenza dei problemi a tutte le latitudini. C’è insomma bisogno di studiare, studiare e studiare, come diceva Gramsci.

Quelli che urlano e basta sono solo pedine di un gioco le cui regole le decidono altri.



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