Di Alessandro Anselmi
Another night inside.
L'uomo nero è tornato. Tutti quelli che hanno amato i suoni non convenzionali e poco allineati con quel "non genere" chiamato Dubstep di "Burial" (2006) ed "Untrue" (2007) lo stavano aspettando, io anche.
Siamo alla fine di Marzo, riesco ad intercettare Kode9 ospite al Benji B
Show, BBC Radio 1. Come promesso, suona due dei
tre pezzi contenuti in questo EP. Sono quasi le 4 del mattino, gli occhi
bruciano davanti al monitor, ho sonno.
Ottimi presupposti per godersi la musica di Burial.
Mi sono agganciato subito a "Street Halo", fin da quella notte è un piacere farsi portar via. La cassa viaggia dritta ed i
sub-bassi vibrano a dovere ma il martellamento è subliminale, lo sferragliamento di un treno che passa dietro casa
potrebbe essere un buon paragone. Il sample della voce femminile che
arriva a pochi secondi dall'inizio è oscuro e meraviglioso come nelle
sue migliori creazioni. Un grande lato A.
Giriamo e rallentiamo, siamo nel profondo della notte, questa si chiama "NYC".
Siamo vicini al ritmo zoppicante del 2Step, condito da suoni
industriali, dosi di ambient-music e samples vocali dall'aldilà. Piove
anche, sembra di sentire l'eco di un temporale da qualche parte
all'interno della traccia. Secondo me una cosa ricorrente in molte sue
produzioni, è forse solo la mia immaginazione?
Si chiude con "Stolen Dog" e si chiude alla grande. Con il passare del tempo è diventata la mia preferita, la cassa dritta tipo "Street Halo",
tre note, due samples vocali che sussurrano cose bellissime e si
rincorrono per tutta la durata del pezzo. Anime perdute che sembrano
cercarsi, domande e risposte che non sapremo mai.
Pensare che Burial riesce a fare tutto questo con il suo Laptop seduto sul divano è spiazzante e mi fa sentire un incapace.
La
sua musica è semplicemente bella, parla direttamente al nostro
inconscio ed è come se venisse a noi piena delle nostre memorie. Notturna come poche altre, si sublima nel mio
dormiveglia.