Cameriera sognatrice che trova la provincia americana di una taglia troppo stretta, sale sul pullman dei desideri, si reca nella città dei sogni e diventa una gran ballerina - e cantante - di Burlesque. La trama è più o meno questa. Ora provate a combinare la febbrile ambizione de Il diavolo veste Prada con la perfidia da backstage di Showgirl e avrete questo film nelle vostre mani.Cher è sicuramente più umana - e rifatta - della redattrice di moda Miranda Priestly ma è anche il contesto ad essere diverso: quella gestiva una rivista prestigiosa,. Tess l'avamposto di un night club. Ma la morale è sempre la stessa. Ali (Christina Aguilera) le si deve imporre in maniera più o meno antipatica per riuscire a salire sul palco e non rischiare di finire a servire nuovamente ai tavoli, come faceva nell'Iowa.
Il miracolo avviene e Ali diventa la prima "spogliarellista" in grado di dare non solo un corpo ma anche una voce allo spettacolo. Finita tuttavia la musica, usciti i clienti e spente le luci emergono dall'oscurità gli screzi da superare, i conti da pagare, il rischio di chiudere e lo squalo pronto a speculare sull'immobile. E se Ali sta toccando il cielo con un dito, dietro le quinte si respira un'aria da inferno.
Nel bollito gioco del do ut des, che tanto spopola a Hollywood, in cambio del successo ottenuto la nuova arrivata porterà anche la manna del lieto fine, chiudendo il rubinetto delle perdite. Purtroppo i dialoghi, i personaggi e le circostanze non sono nuovi, sono solo mescolati diversamente. Può allora capitare che Cam Gigandet - pronto a mostrarci il sedere - sia il bravo e genuino ragazzo destinato a vincere il cuore della Aguilera, ed Eric Dane il suo perfetto alter ego tutto mastercard e calcestruzzi; che ci sia Stanley Tucci ancora una volta sarto omosessuale, assistente di primedonne ma più casual e meno "gessato" e che Kristen Bell cerchi di strappare riflettori e odio a scapito dell'emergente Aguilera.
Il prestito di una popstar alla recitazione è un rischio che si stempera nei musical senza tanto danno. Cher è una diva ridimensionata a ragioniera e strappa applausi solo quando canta senza pubblico, a metà del film. Ma spogliato con indulgenza di alcuni fastidiosi orpelli, Burlesque si lascia assaporare come una moderna favola fatta di polvere e paillettes.