Un nome buffo, una grafica tanto semplice quanto accattivante, un’idea di shop online a supporto della creatività, dell’handmade, della sostenibilità. Tutto “made in Italy”. Chi non ha mai sentito parlare di “Buru-Buru” forse è il caso che si attivi. E quale miglior occasione se non quella della messa online della versione definitiva avvenuta ieri?
La storia di Buru Buru è iniziata nel settembre del 2012 quando le due sorelle, Lisa e Sara Gucciarelli, provenienti una dal mondo dell’organizzazione di eventi culturali e dall’ingegneria informatica l’altra, hanno deciso di dare vita al primo e-commerce interamente dedicato alle piccole realtà autoprodotte. Niente di nuovo, Etsy Docet, ma non è nemmeno lontanamente paragonabile. A partire dalla veste grafica, dalla cura dei dettagli, fino all’amore di cui è intriso questo progetto (e che è visivamente percepibile). Così a dicembre dello stesso anno va in rete la versione “beta” (ovvero un test funzionante). Nel giro di pochi mesi i risultati sono cominciati ad arrivare: 250.000 utenti, 1.700 prodotti, 200 tra designer, creativi, artigiani e piccole imprese italiane.
Lisa e Sara hanno messo su un piccolo team, attualmente composto da Sara Campani (in qualità di buyer), Andra Lungu (web developer), Benedetta Semplici (social media manager), Paolo Buti (web graphic designer) e Giulia Trupo (product assistant), con il quale hanno continuato a lavorare duramente per presentarvi la versione ufficiale del sito in tutto il suo splendore.