Fonti giornalistiche competenti ci informano che in Burundi è in atto un colpo di stato, nel silenzio dei nostri media. Fulvio Beltrami - giornalista free lance italo-africano - da tempo segnala movimenti e strategie in atto nel vicino Burundi (lui vive in Uganda) e oggi pubblica su L'Indro (un quotidiano indipendente online) l'interessante analisi che vi invito a leggere.
In estrema sintesi in Burundi siamo alla resa dei conti (e come tutte le situazioni del genere, e ancora di più in Africa, il rischio che tutto si trasformi in un bagno di sangue è elevatissimo). Una resa di conti tra il Presidente Pierre Nkurunziza (ex leader dei ribelli del CNDD-FDD, in carica dal 2005 e intenzionato a candidarsi per la terza volta nonostante la Costituzione lo vieti) un hutu legato alle milizie Imbonakure (in continuità con gli autori del genocidio in Ruanda) e il Ministro della Difesa, il generale Pontien Gaciyubwenge, che mercoledì scorso ha diramato l'ordine di disarmare i civili senza consultare il Parlamento e il Presidente.
L'azione della Ministro della Difesa sembra avere lo scopo di evitare un bagno di sangue e ristabilire i principi democratici.Le Nazioni Unite, la chiesa (molto forte in queste aree) e alcuni paesi limitrofi hanno invitato il Presidente Nkurunziza a farsi da parte e rispettare la Costituzione, ma l'approssimarsi delle elezioni stanno facendo crescere pericolosamente la tensione.
Le prossime ore e prossimi giorni saranno decisivi per la tenuta della pace in un contesto già fortemente instabile e pericoloso. L'accendersi di una nuova miccia nel Burundi significherebbe una quasi certa contaminazione dell'intera area.
Beltrami conclude la sua analisi con la volontà di rimanere sul tema e aggiornarci sugli sviluppi della situazione. Potete seguire Fulvio su Twitter (@Fulviobeltrami) oppure nelle pagine Facebook di African Voices che sicuramente seguirà con grande attenzione quello che, per ora solo Beltrami, ci sta raccontando dal Burundi.