Max sbarca il lunario vendendo cose assurde in un negozio a tema horror ed è fidanzato con Evelyn , ambientalista, vegana e insopportabile per le sue smanie dittatoriali.
Lui però sopporta da vigliacco fino a che su consiglio del fratellastro Travis decide di troncare la storia.
Dà appuntamento ad Evelyn in un parco e mentre lei sta arrivando un autobus risolve a Max tutti i problemi investendo l'arpia che gli muore tra le braccia non prima però di essersi promessi amore eterno.
E lei lo prende in parola: resuscita e da zombie comincia a complicare la sua vita che stava ricominciando a fiorire grazie alla presenza della bella Olivia.
E l'Evelyn zombie è molto più cattiva di quella di prima.
In un mondo perfetto grandi "vecchi" come il qui redivivo Joe Dante, Landis, Coppola e altri farebbero un film l'anno con budget multimilionari e tipi come maicolbei e compagnia cantante starebbero negli studios solo a consegnare le pizze e le bibite ai grandi che fanno cinema.
Ma si sa il mondo è ben lungi dall'essere perfetto e ci troviamo con un talento incredibile come quello di Joe Dante che riesce a fare cinema ogni cinque anni, ben che vada e con budget ridicoli, mentre è costretto a vegetare in televisione dirigendo episodi di svariate serie televisive .
Burying The Ex si inserisce tranquillamente nel suo percorso artistico fatto di cinema trasversale per non dire sbilenco, un modo di raccontare storie che tocca vari generi e tonalità e che si dimostra sempre feroce ed ironico allo stesso tempo.
Il film racconta la storia di un triangolo amoroso in cui , piccola complicazione, uno dei vertici è uno zombie e non di una tipa tranquilla ma di una stracciamarroni da competizione olimpica, capace di vedere il proprio convivente come un semplice lacchè o al massimo uno strumento per fare del sesso appagante. Per lei.
Max invece è il classico nerd cinefilo, uno che ha i poster ( italiani) di tanto cinema horror anni '50 e '60, tranquillo e bonario per non dire vigliacco.
E poi c'è Olivia, proprietaria di una gelateria a tema horror che è come lui, nerd cinefila e fan del cinema dell'orrore che non esita a uscire con lui per rivedere per la cinquantesima volta La notte dei morti viventi di Romero direttamente al cimitero in una proiezione organizzata da fans.
Cosa che Evelyn, sempre sprezzante verso Max, non avrebbe mai potuto fare.
Burying The Ex è una commedia sentimentale insaporita con l'elemento zombesco che unisce alcune sequenze splatter alle risate garantite dalla goffaggine di Max e dalle scene con il suo fratellastro Travis, uno che sembra preso da una commedia di Kevin Smith.
Su un canovaccio già visto Dante tesse la sua tela fatta di citazioni ironiche, accelerazioni pulp e nostalgia , ma veramente pacchi di nostalgia per una stagione di cinema che fu e che ora non è più.
Il cast è perfetto : si va da un Anton Yelchin perfetto nella parte di Max, sembra il classico tipo che trovi in fila alla posta o in farmacia, ad Ashley Greene che rende benissimo l'antipatia e la petulanza del suo personaggio, fino ad arrivare ad Alexandra Daddario, sexy goddess, qui nei panni di una ragazza della porta accanto.
Sono 90 minuti scarsi che scorrono in fretta, senza sorprese in un senso o nell'altro.
Anzi dopo la fine del film si rimane con un bel sorriso stampato sul volto perché ogni tanto finali così ci vogliono e soprattutto perché speri ardentemente che Joe Dante torni a lavorare presto al suo cinema e non sia confinato solo in serie televisive.
Magari quando passa è il regalino che chiederemo a Babbo Natale.
Intanto leggete la recensione di Lucia.
PERCHE' SI : il ritorno di Joe Dante, bel cast, si ride tra accelerazioni pulp e nostalgia.
PERCHE' NO : canovaccio non originalissimo, budget risicato.
LA SEQUENZA : la lotta finale a tre con Evelyn scatenatissima.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
Far fare un film a Joe Dante , oggi, è', dannatamente difficile.
E' bello abbandonarsi alla nostalgia e rivedere i suoi film degli anni '80
Alexandra Daddario sempre più sexy goddess.
Quanto affetto per Mario Bava ancora oggi....
( VOTO : 7 / 10 )