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Buscarse la vida

Creato il 21 aprile 2011 da Andima
C'è un'espressione spagnola che mi piace tanto, che dal primo ascolto m'è rimasta come stampata su qualche parete celebrale, un graffito di quelli che quando i pensieri passano lungo quel muretto, la vedono lì, buscarse la vida, la rileggono e la ricordano, magari applicandola, di continuo. Buscarse la vida letteralmente significherebbe cercarsi la vita, ma in realtà è un'espressione che sta per risolvere i propri problemi da solo, senza troppi aiuti, cercare una soluzione, con impegno, perché per migliorare la propria vita bisogna cercarle le soluzioni, tanto meglio se da soli, tentando, sbagliando, ma impegnandosi. Buscarse la vida dovrebbe essere il motto di tutti, un po' come quel don't compain, just work harder di Randy Paush, come a ricordarci che bisogna cercare, bisogna lavorare e le soluzioni, poi, servono alla vita, che a suo modo va anche cercata, quella intensa, quella fatta di sudore ed emozioni, di sforzi e soddisfazioni.
Ecco, nell'epoca della generazione né né o della generazione ni ni della vicina Spagna, nell'epoca della generazione 1000 euro nostrana o la generazione Taunguy in Francia e Belgio, nell'epoca degli scapoli parassiti in Giappone o di quelli che sarebbe quasi da chiamarli Atipici di cognome, perché una volta il cognome richiamava alla professione tanto ne determinava la classificazione, l'appartenenza e l'identità, mentre oggi tra evoluzioni culturali e crisi globali spesso manca anche cosa scrivere sul documento di riconoscimento, dove la professione era tra i dati principali, tra quelli necessari appunto all'identificazione, ecco in questi tempi qui insomma, buscarse la vida non è sicuramente facile né si può giudicare, generalizzare e classificare la vita degli altri ponendola in una scatola piuttosto che un'altra, ma spesso è anche questione di stimoli a quella ricerca, quel buscar, o di intorni, perché non è detto che bisogni cercarla soltanto nel conosciuto, nel vicino perché comodo, meno rischioso ma probabilmente anche più affollato.
E allora nel buscarse la vida l'estero può essere un'alternativa, che sia in cerca della speranza di un mondo migliore su un barcone in balia del mare o più semplicemente (per chi può) grazie ad un volo low cost verso una capitale europea magari già pubblicizzata da qualche conoscente; l'estero può essere una scelta, per la voglia di scoprire, per dignità, per una rivoluzione personale o per un altrove in più, diverso, in cui cercare, in cui buscarse la vida, oppure no, perché c'è anche chi non riesce, chi cerca ma non trova, e c'è chi non considera, chi si limita al familiare. L'importante è non smettere, non smettere di cercare, magari addirittura nell'attesa che qualcun altro ci risolvi i problemi, comodamente, parcheggiati da qualche parte mentre intanto il mondo corre, nell'attesa di quel ognuno aspetta a' ciorta che non risolve nulla, perché non c'è nessuna fortuna se non quella che si crea con le proprie mani - retorico, lo so, ma quanto vero - scavando, sudando, cercando, buscandose la vida, appunto.

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