200 sono appunto gli anni che, nel 2013, ci separeranno dall'anno di nascita del Maestro, senza il quale la nostra terra varrebbe di meno. Ma le difficoltà da superare per celebrare degnamente l'evento sono tante, alcune sono riprese nell'articolo del settimanale "il Risveglio" che riportiamo sotto, a quanto pare le idee ci sono e c'è la voglia di fare ma i fondi necessari devono ancora essere sbloccati. Ma non è solo questione di fondi, Palazzo Orlandi, l’edificio neoclassico, già casa del Maestro, che sorge in via Roma, il corso principale di Busseto, e che ospitava il museo verdiano è chiuso da una decina di anni e cerca di nuovi acquirenti. Le sue stanze racchiudono cimeli cari ai melomani, tra cui autografi e qualche ricordo del direttore Arturo Toscanini. Lo stanziamento del Governo di 6,5 milioni di euro oltre a servire per le celebrazioni del bicentenario prevede il recupero di alcuni luoghi verdiani: la casa natale di Roncole e Villa Verdi a Sant’Agata nel piacentino, ma non Palazzo Orlandi.
Sotto l'aspetto organizzativo è da segnalare il ritardo nella formazione del Comitato Nazionale, legato alla erogazione dei fondi di cui si è parlato, la cui istituzione è premessa indispensabile per l'avviamento della fase operativa. Per ora le speranze di Busseto, ma anche quelle delle altre realtà territoriali coinvolte, trovano la loro sintesi nel logo del bicentenario che l'amico Paolo Panni commenta nell'articolo richiamato che proponiamo integralmente.
Busseto, presentato il logo per il bicentenario della nascita di Verdi
Presentato, a Busseto, il logo per il bicentenario della nascita di Verdi. Ideato dall'agenzia Areaitalia di Parma, caratterizzerà la comunicazione di tutte le attività musicali, artistiche e culturali in programma nella terra natale del maestro nel corso del 2013 e, (su tutte la scritta “Terra di Verdi” al posto del “200” del bicentenario), sarà utilizzato anche negli anni successivi. Sarà anche sul merchandising ufficiale e sulla nuova cartellonistica stradale.
Si tratta di un marchio registrato perché, come spiegato dal sindaco Giovanna Gambazza, Busseto ha inteso dotarsi di un proprio simbolo, unico ed irripetibile, per rappresentare l’indissolubilità del legame con Verdi, quale elemento di identità ed impegno vitali. L’immagine prende spunto dal celebre ritratto di Verdi realizzato
da Giovanni Boldini, a Parigi, nel 1886. Un ritratto divenuto, nel tempo, un’icona universale con infinite variazioni sul tema, in locandine, libri e manifesti, in versioni più o meno azzeccate, rispetto all’originale conservato a Roma nella Galleria d’Arte Moderna.
In tale contesto la specificità del logo bussetano consiste nell’aver trasformato una linea in lineamento: la linea del cappello a cilindro del maestro diventa essa stessa “fisionomia” del Cigno, al punto che il volto di Verdi, di fatto, scompare, ma il maestro c’è ed è come vederlo. La scritta “Busseto Verdi 200/ 1813-2013”, leggibile in qualsiasi lingua, come sottolineato da Andrea Begani di Areaitalia, perché composta da numeri e parole di immediata comprensione, richiama il bicentenario.
Il segno grafico della tuba e la scritta sottostante, inoltre, sono stati calibrati in modo tale da entrare perfettamente all'interno delle proporzioni del viso di Verdi nel ritratto di Boldini. Inoltre, per dare maggiore “personalità” all'immagine grafica, è stata allungata la gamba obliqua della lettera “R”, così da farla combaciare col baffo destro di Verdi nel dipinto stesso. Il “font” usato per i caratteri è in maiuscolo per dare più autorevolezza al tutto ed i colori, infine, sono quelli tipici di un teatro d’opera (rosso, bianco oro). Dal 2014 in poi, il logo riporterà la frase “Busseto, terra di Verdi”. E così è andata in porto la prima concreta iniziativa di visibilità del bicentenario sul territorio.
“Il preludio – ha detto il sindaco Gambazza – ad un anno ricchissimo di eventi”. Eventi che, come spiegato poi dal consigliere alla cultura Fabrizio Cassi e dall'assessore al turismo Stefano Carosino, vedranno Busseto collaborare strettamente con importanti realtà musicali ed artistiche nazionali ed internazionali, anche con l’obiettivo di rilanciare l’economia del territorio. Intanto si attende che la legge sul bicentenario verdiano, appena approvata, sia pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e vengano sbloccati i fondi per tutta una serie di lavori già programmati. E se Giuseppe Romanini, assessore provinciale alla cultura, ha sottolineato l’elevato livello delle proposte che si dovranno fare a fronte di un “monumento musicale mondiale” come Busseto, il suo collega al turismo Agostino Maggiali ha rivolto un plauso a Busseto per l’impegno profuso finora nonostante la scarsità di risorse “con un Parlamento che arranca- ha detto – ma Busseto c’è ed è al comando di una operazione fondamentale in un momento in cui Parma, invece, è in defaillance”.
Fra i partecipanti alla presentazione anche Claudio Franchini, direttore di Parma Incoming/Ascom; Alessandro Borchini in rappresentanza della Fondazione Teatro Regio; Cristina Ferrari, neodirettore artistico de “I Teatri di Piacenza”; Giancarlo Liuzzi di “Fucina Italia”; il sindaco di Villanova d’Arda Romano Freddi.
Paolo Panni

Immagine plastica del Maestro Giuseppe Verdi realizzata in terra
nel 1955 con alcune finiture e correzioni di mio padre Ettore Ponzi