È di qualche settimana fa la notizia che, alla fine del 2015, la coalizione al governo chiuderà il cantiere navale di Portsmouth dove da cinquecento anni si costruiscono le navi della marina militare britannica. Gravemente bombardato durante la II Guerra Mondiale, il porto non ha mai riacquistato l’importanza di un tempo, ma la base navale di Portsmouth resta oltre un importante cantiere navale e la base per la Royal Navy e la Royal Marine Commandos. O almeno lo era...
E se sui giornali non se ne parla già più, tutti presi come sono dai capelli bianchi di Kate Middleton e X Factor, tra la gente non si parla d’altro. Perché solo la gente sa cosa significa questo, non solo per le milleottocento persone che perderanno il posto di lavoro, ma per l’Inghilterra in genere. Inghilterra dico, non Regno Unito. Perché da qualche settimana il Regno Unito non è mai stato cosi diviso. Comprensibile. E non solo perché da cinquecento anni a Portsmouth si costruiscono le flotte della marina militare inglese (da qui sono uscite la Mary Rose, la nave ammiraglia di Enrico VIII, la flotta di Elisabetta I che ha sconfitto l’Invincibile Armata spagnola, e la HMS Victory con cui l'ammiraglio Nelson ha sconfitto Napoleone a Trafalgar - quest'ultima visibile e visitabile nello straordinario Historic Dockyard, il Porto Storico), ma perché con la chiusura del cantiere 1.800 persone perderanno il lavoro. Ein un area quella di Portsmouth e dintorni in cui la situazione non era rosea già da prima, ora la disperazione è tangibile. Ma c'è dell’altro (c'è sempre dell’altro): i cantieri navali di Glasgow sono stati risparmiati, anche se il personale che ci lavora sarà ridotto. Dovrebbe essere una buona notizia - Glasgow è una delle aree più povere dell'intero Regno Unito - ma non lo è. E con l’avvicinarsi del referendum per l’indipendenza della Scozia nel 2014, sono in molti a pensare che, lungi da fare l’interesse della nazione, il Governo Conservatore abbia preferito sacrificare la base inglese per assicurarsi i voti scozzesi. Vero o no, da fuori non pare un bel modo di appianare i dissensi esistenti tra Scozia e Inghilterra. Portsmouth vs Glasgow: ovvero, un’altra guerra tra poveri. E quando Cameron dice che ci siamo dentro tutti insieme, mi chiedo in che mondo vive…
(Mi chiedo anche che ne sarà della Union Jack (o Union Flag) se la Scozia si separa…)