L’aspetto decisamente più interessante e spiazzante del pellegrinaggio del 23 aprile è la varietà incontrollata delle forme devozionali, alcune antichissime – riproposte dall’Hıdırellez – e altre nuove di zecca. Domina la simbologia dei colori: ad esempio i rocchetti di cotone srotolati lungo la salita, le candele accese poi in chiesa, i nastri (sostituiti in caso di necessità da fazzolettini profumati per le mani, diffusissimi in Turchia) legati agli arbusti anche in giardino; a ogni colore corrisponde una specifica tipologia di grazia richiesta, indicata a caratteri cubitali dai venditori: ad esempio rosso ovviamente per l’amore, giallo per la salute, bianco per la casa. Chi sogna una nuova abitazione dispone di un’alternativa: riprodurne la forma essenziale – in due dimensioni – coi fiammiferi; ma l’oggetto più richiesto è un campanello in metallo da offrire al santo: che ricorda l’vento miracoloso – annunciato a un pastore dal suono di campanelli – del ritrovamento dell’icona di San Giorgio, quella secondo la tradizione custodita e venerata in chiesa. Al suo interno, la pratica più diffusa – dopo essersi segnati all’ingresso – è la richiesta diretta di una grazia (dilek): viene scritta su un pezzo di carta qualsiasi – senza troppa discrezione – poi riposto in una grande urna trasparente (a ridosso di Pasqua viene utilizzato anche l’epitaffio); appena usciti, invece, viene invocata la benedizione personalizzata da parte del contingente sacerdotale, rafforzato per l’occasione. Gli ex voto sono sporadici, per grazia ricevuta – l’anno successivo – vengono offerte zollette di zucchero agli altri pellegrini. Senza distinzione di religione. Le conversazioni vertono soprattutto sulla nostalgia di un passato armonico e condiviso, sull’orgoglio per la nuova Turchia in cui le comunità non musulmane stanno riacquistando la piena dignità e la parità di diritti; i giovani sono i più entusiasti, gli adulti ricordano rum, ebrei, armeni e altri cristiani coi quali hanno condiviso l’infanzia. Un multiculturalismo forse idealizzato, ma al contempo reale.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Arrigoni e l'assassinio del prete bello di Dario Crapanzano
Incipit (qui, dove potete leggere anche dell'origine dell'espressione “ai tempi di Carlo Cudega”) “Nella Milano degli anni ’50, si incontravano in strada... Leggere il seguito
Il 14 giugno 2015 da Funicelli
SOCIETÀ -
Sindone: Mistero, Realtà o Illusione?
La nuova ostensione 2015 della Sindone offre alla casa editrice KKIEN Publishing International, l'occasione per pubblicare un testo di grande attualità e... Leggere il seguito
Il 28 maggio 2015 da Yellowflate
ATTUALITÀ -
Storia d'Egitto, valvole aortiche e pasque in ospedale
Milano, aprile 2015Una delle cose che mi sono sentito ripetere da quando, dall'Uganda, sono tornato nella più grigia Lombardia, è quanto sia paradossalmente... Leggere il seguito
Il 18 maggio 2015 da Mapo
SOCIETÀ -
Pinerolo (Italia) /Nell'attesa dell'incontro con Papa Francesco
Papa Francesco e l’incontro con la Chiesa Valdese del Piemonte/Un passo avanti molto importante per i nostri tempi in direzione di quell’ecumenism... Leggere il seguito
Il 10 maggio 2015 da Marianna06
AFRICA, SOCIETÀ, SOLIDARIETÀ -
Il celibato del presbitero nella Chiesa Cattolica
Non un problema ma una scelta consapevole Quello sul celibato dei presbiteri nella Chiesa Cattolica è diventato negli ultimi cinquant’anni un dibattito costante... Leggere il seguito
Il 04 maggio 2015 da Agueci
FAMIGLIA, SOCIETÀ -
Mio papà è bellissimo – di N. Losito
Carissime amiche e carissimi amici, le recenti feste pasquali (come capita di regola ogni anno), sono state all’insegna della pioggia e del vento freddo. Leggere il seguito
Il 29 aprile 2015 da Nictrecinque42
CULTURA, LIBRI, SOCIETÀ