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Byhand report

Creato il 30 novembre 2011 da Polistyles Hot&cool
In questi giorni gira su Facebook uno status che invita ad acquistare i regali di Natale presso piccoli imprenditori, artigiani indipendenti, barricaderos che resistono nella trincea del made in Italy nonostante crisi e globalizzazione.La sfida è difficile ma entusiasmante, ma trova chi la raccoglie, come i promotori di "Irresistible attraction to imperfection", temporary shop di cui vi abbiamo parlato nei giorni scorsi che vedrà la luce giovedì 1° dicembre. Il profumo di chi ci crede è quello che si è respirato lo scorso weekend anche al Byhand, l'ormai consolidata mostra mercato del fatto a mano che per la prima volta si è tenuta a Palazzo Saluzzo Paesana. Non potevamo mancare, anche perché parte in causa. Ci liquidiamo in poche parole, anche per non dare l'impressione di tifare per noi stessi (ahaha): Serena ha presentato la sua capsule collection "Prelude" con il suo neonato brand serenapolettoghella mentre Paolo ha avuto l'onore di vedere affisse 6 foto della serie Crazy Tea già vista a Paratissima sulle seicentesche pareti del palazzo…E gli altri? Eccovi un veloce giro virtuale a posteriori, partendo dalle guest stars Marina Nekhaeva e Silvia Beccaria. La prima ha presentato la performance multimediale "Black Garbage", l'altra era presente con uno dei suoi celebri abiti scultura.


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Le "Muffe" di Trakatan

Girovagando per le sale siamo stati colpiti dalla collaborazione Fart Gallery - Trakatan. Nello spazio di pochi metri quadri interessanti lavori di grafica provenienti dal recente evento "The Others" fianco a fianco con le rivisitazioni modaiole di Trakatan: molto intriganti sopratutto le maglie della serie "Muffe", stampate asimmetricamente a tema, e lo studio su tatuaggi criminali e colletti bianchi. Qui la moda sposa la sociologia, per una ricerca sui confini tra etica e perbenismo: ecco camicie immacolate, giacche formali, cappotti e t shirt "sporcati" dai tatto o provenienti dalle prigioni di mezzo mondo…

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Una maglia-montgomery di Maison Dubosk

Cambiando totalmente genere, ci piace il grafismo eco grunge di Maison Dubosk, dove caldi maglioni chiusi da alamari si mischiano a felpe con le toppe e t shirt appena disegnate e il coraggio un po' freak del Laboratorio Fuoritempo che presenta la borsa trasformabile fish bag: un po' fagotto, un po' bisaccia, un po' sciarpa. Più sobria ma non per questo meno interessante Formalibera di Melina Benedetto, che unisce ad una esasperata ricerca del tessuto di qualità forme semplici e lineari.

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Una delle borse di La Tilde

Sul fronte del gioiello e dell'accessorio segnaliamo le borse che recuperano i vecchi telefoni a disco de "La Tilde",  i bijoux a forma di tazze e piattini di "Le Chou Chou" e quelli, più zen, di Tomoko Tokuda

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Un anello-tazzina di Le Chou Chou

Alcuni degli artisti citati esporranno (e - sperabilmente - venderanno) le loro creazioni alla Boutique antagonista, che inaugurerà al Miiao sabato 3 dicembre. ne parleremo su questo blog molto prossimamente….


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