"C'è chi dice no" ha un nobile intento di base. Non sono molti, infatti, i film italiani che, con piglio diretto, puntano il dito sul mondo - realtà di raccomandazioni e "segnalazioni" in tutti i campi professionali esistenti. Giambattista Avellino (regista anche dei film di Ficarra e Picone) ci prova e lo fa avvalendosi del trio Argentero - Cortellesi (quella che delude di più)- Ruffini.Il film è una tiepida commedia. I tre giovani attori interpretano tre giovani "talentuosi" professionisti (un giurista, un medico e un giornalista) relegati in seconda fila perché privi di buone amicizie. Proveranno a liberarsi dello scomodo status quo, ma il finale non soddisfa pienamente.Il film è, mi ripeto, tiepido. Molto carino e vivace in alcuni punti, essenzialmente scadente in altri: il team di attori molto promettenti non è ben guidato, la Cortellesi non è ai suoi livelli soliti, regia e sceneggiatura stentano a definirsi e a decollare.Peccato perché l'idea c'era ed era pure "necessaria", visti i tempi che viviamo.
"C'è chi dice no" ha un nobile intento di base. Non sono molti, infatti, i film italiani che, con piglio diretto, puntano il dito sul mondo - realtà di raccomandazioni e "segnalazioni" in tutti i campi professionali esistenti. Giambattista Avellino (regista anche dei film di Ficarra e Picone) ci prova e lo fa avvalendosi del trio Argentero - Cortellesi (quella che delude di più)- Ruffini.Il film è una tiepida commedia. I tre giovani attori interpretano tre giovani "talentuosi" professionisti (un giurista, un medico e un giornalista) relegati in seconda fila perché privi di buone amicizie. Proveranno a liberarsi dello scomodo status quo, ma il finale non soddisfa pienamente.Il film è, mi ripeto, tiepido. Molto carino e vivace in alcuni punti, essenzialmente scadente in altri: il team di attori molto promettenti non è ben guidato, la Cortellesi non è ai suoi livelli soliti, regia e sceneggiatura stentano a definirsi e a decollare.Peccato perché l'idea c'era ed era pure "necessaria", visti i tempi che viviamo.
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