Ribellione in casa Rai: i montatori voltano faccia al direttore del tg1 Augusto Minolini e hanno deciso di non firmare più i servizi.
In una lettera condivisa all’unanimità, i 25 montatori:
esprimono il loro forte dissenso nei confronti di un’informazione parziale e coartata.
Non riconoscendosi sia come professionisti del settore giornalistico che come utenti della televisione pubblica, ritirano la firma dai propri servizi del telegiornale in attesa di un cambio nella gestione e di un ripristino di quella che dovrebbe essere una reale obiettività della notizia che restituisca al Tg1 la dignità che gli deve appartenere in quanto prima fonte d’informazione del Paese.
Al Fatto spiegano:
Questo telegiornale dà notizie di parte. Noi siamo lavoratori tenuti a prestare un servizio pubblico. E ora vogliamo difendere proprio la dignità di questo servizio pubblico.
Mancano gli investimenti. È quasi un miracolo riuscire ad andare in onda. Un telegiornale che è sempre più di costume e sempre meno di notizie. Contribuiamo al processo di messa in onda e ora preferiamo tirarcene fuori: non vogliamo più che i nostri nomi partecipino a questa disfatta.