La primavera ha tuttora un potere straordinario su di me, ogni anno mi stupisce, così come la stupidità delle persone, ogni volta che si manifesta. La radice etimologica è la stessa (da stupeo – son stordito, sono attonito), sarà per quello.
Eppure non dovrei stupirmi, ho un’età. Io ne ho viste di cose, pur rimanendo a distanza di sicurezza dalle porte di Tannähuser, ma la stupidità, quella pura, senza una radice logica, quella che spunta priva di senso come gramigna sull’autostrada, quella stupidità mi lascia sempre senza fiato.
Sono come un bimbo davanti a un trenino.
Poi però sorrido, penso che non è possibile, classifico il fenomeno come frutto di un allineamento irripetibile di pianeti e, quindi, sono di nuovo pronto a stupirmi: vergine e penetrabile dal prossimo, immancabile atto della stupidità umana.
Son fatto così, e un po’ mi dispiace.
p.s. Non mi somiglia manco pe' gnente, semmai al Rampizzi.