L’anno scorso la foto di Vasto, che ritraeva insieme
Bersani, Vendola e Di Pietro, a un certo punto divenne un incubo
per il Pd e la tendenza magnetica che lo sposta verso il centro.
Ora Vasto fa capolino, almeno per noi, per la singolare coincidenza
- che i malevoli chiameranno sfrontato atto del copiare – dell’8 marzo di
Vasto, senza i tre segretari di partito ma con l’installazione
delle scarpette rosse. Rosso sangue. Il tema è tragico e
rappresenta l’orrendo fenomeno della violenza sulle donne, fino
all’assassinio. Crema ha coinvolto il pubblico, disseminando di
scarpe un tratto del centro storico. L’idea di un’artista
brasiliana e la partecipazione dei cremaschi ha avuto un effetto
commovente. Spesso di uno stupro restano le scarpe, leggendo le
cronache di nera. Stessa idea a Vasto, bensì con scarpette rosse.
Il link del Vaffa-day di Vasto è questo.
E ancora i monologhi della vagina, che per volontà dell’autrice
sono destinati a ripetizioni e riprese.
possono essere personalizzati e vissuti con intensa partecipazione
eppure restano tali, così vedi simbolo rincorrer simbolo simile o
identico, e leggi programmi che ristampano con ossessiva tenacia
l’infinito ritorno dell’Uguale. Un allegro e liberatorio
suggerimento: non si potrebbero cestinare questi format che
trasformano tutte le piazze nella stessa piazza, per fare quello
che gli organizzatori vogliono veramente fare, di testa propria? In
definitiva se pigliamo format qua e là tutte le scarpe hanno lo
stesso colore, la stessa forma, per colpa della maladetta
casualissima clamorosa coincidenza.