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C'è un futuro per il trapianto di cuore?

Creato il 26 agosto 2011 da Corradopenna

C'è un futuro per il trapianto di cuore?

Il cardiologo David W. Evans

C'è un futuro per il trapianto di cuore?
British Medical Journal 2003; 326
David W. Evans, docente (Fellow Commoner) del Queens' College di Cambridge, cardiologo dimessosi dal Papworth Hospital del Cambridgeshire a causa della sua opposizione alla morte cerebrale.
EDITORE - La risposta alla vostra domanda: "C'è un futuro per il trapianto di cuore?" pubblicata sulla copertina del British Medical Journal n. 326 è "No". Che non avesse un futuro a lungo termine era chiaro sin dall'inizio, se non altro perché ladisponibilità di cuori di donatori non sarebbe mai stata sufficiente a coprire la domanda, se la procedura fosse risultata di successo ed accettabile. Ma, come Anyanwu e Treasure fanno notare (1), non è mai stata portata alcuna prova della sua efficacia, mentre ora gli sviluppi nella profilassi e nella terapia offrono alternative preferibili libere dall'approvvigionamento e dai problemi etici che hanno sempre afflitto i trapianti di cuore umano. Non ultima fra questi è la dipendenza della procedura dall'idea che la morte del tronco cerebrale possa essere diagnosticata, con la necessaria certezza, per mezzo di test eseguiti al letto del paziente su alcuni riflessi del tronco cerebrale, unitamente ad un (pericoloso) test dell'apnea. Questa nozione semplicistica è stata messa in dubbio molti anni fa (2) ed è finalmente risultata definitivamente falsa (3). L'acquisizione di cuori dei donatori dipende quindi dalla  falsa rappresentazione di una sindrome pre-mortale diagnosticata grossolanamente; come la morte del paziente destinato ad essere donatore, con tutti gli inganni specifici e generali, pubblici e professionali del caso. Tale pratica non può più continuare. Non ha sinora prodotto buoni frutti e non ne produrrà mai (4).
C'è un futuro per il trapianto di cuore?

1. Anyanwu A, Treasure, T. - Prognosi dopo il trapianto di cuore, BMJ 2003; 326: 509-10 (March 8)2. Evans DW, Hill DJ. - Il tronco cerebrale dei donatori non è morto, Catholic Medicai Quarterly 1989; 40:113-1213. Facco E, Munari M, Gallo F, Volpin Sh1, Beliau, Baratto F, Giron - Ruolo dei potenziali evocati di breve latenza nella diagnosi di morte cerebrale, Clinical Neurophysiology 2002,113:1885-664. Matteo 7: 18
C'è un futuro per il trapianto di cuore?

Reperito, tradotto e diffuso dalla Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi


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Living Organ Donations - Intervento di Evans contro i criteri di morte cerebrale (in inglese) sull'edizione on line del British Medical journal:

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