(Wikipedia)
Il nuovo lavoro di Alfonso Cuaròn (I Figli degli Uomini) ci porta appena sopra l'atmosfera terrestre
nei pressi della Stazione Spaziale Internazionale. Qualcosa però va storto ed ecco che i nostri eroi si ritrovano in una situazione delicata , con poco ossigeno e col rischio di vagare eternamente nello spazio profondo. No, non pensate a quelle banalità del tipo "nello spazio nessuno può sentirti urlare" e via discorrendo. Qui siamo di fronte a qualcosa di ben più elegante, con attimi di vera tensione dovuta soprattutto ad una credibilissima rappresentazione della "vita" nello spazio e dei suoi pericoli. Ovviamente neanche stiamo parlando di un film filosofico: Gravity, chiariamolo, è puro e semplice intrattenimento. E nei rari e forzati momenti in cui prova a fare qualcosa di più fallisce, lasciandoci qualche dimenticabile storiella già sentita a cercare di caratterizzare i personaggi, che sono solo due, per cui da questo punto di vista un po' di amaro lo lascia, visti anche gli attori in ballo. Che fanno il loro compitino, anche se li vediamo poco in faccia, con un loquace George Clooney e una Sandra Bullock che in questi casi casi si dice "in gran forma" e che non pensavamo di ritrovare in un ruolo da assoluta protagonista.
Per il resto, Cuaròn si conferma regista tecnicamente straordinario, strapiacevole sia da guardare sospesi nell'incredulità che da analizzare nei suoi lunghi pianisequenza dove non c'è una virgola fuori posto. Il rischio di soffocamento, gli oggetti in avvicinamento che sembrano lenti ma che poi quando arrivano colpiscono con forza tagliente e tutto il resto non solo si vedono ma si sentono anche fisicamente. Così tanta forma da sopperire alle mancanze di sostanza di una sceneggiatura, come detto sopra, senza le minime pretese intellettuali.
Se 45 anni fa Kubrick con la sua odissea introduceva quella claustrofobica (e giustificata fisicamente) mancanza di suoni ed esplosioni nel vuoto, oggi Gravity ripropone queste caratteristiche basandoci un intero film. Con stile da vendere.
In questi casi secondo me serve a poco giocare al piccolo astrofisico cercando di trovare tutte le cose che non vanno (frivolezze a dir poco). Per tutto il tempo che dura (appena meno del rischio stanchezza), il film regge ed è credibile. Ed è quello che conta
Voto 7,5