C’era una volta in cui da piccola…
sedevo sul tavolo bianco e rotondo del nonno in salotto e lo guardavo compiere le sue magie, osservavo ogni suo gesto mentre sceglieva questa o quella diapositiva. Sedevo accanto a lui con abbastanza cuscini da farmi essere alta come lui, perché volevo essere o meglio guardare come lui.
C’era una volta in cui addormentandomi al suono delle favole che mi venivano raccontate viaggiavo nel tempo fino a quel fatidico “quando sarò grande…”. Facevo il giro del mondo in groppa a delfini di legno immaginari e a letti fatti dì nuvole per arrivare a toccare, vedere, sentire quello che mi sembrava così reale nella mia testa.
C’era una volta che entrando timidamente ma con coraggio in un negozio proponevo di allestire le vetrine in cambio di una giacca che mi piaceva molto… Anche se il tono era sicuro ero fragilmente esposta al giudizio di quegli occhi che mi guarda no curiosi. Ricordo ancora il successo di aver creduto abbastanza in quel desiderio da averlo reso reale.
C’erano una volta le lezioni, le corse in motorino e alla metro, le strade e gli aperitivi di Milano.. showroom, negozi, aperture di negozi, amici, serate, ricerche… Ricerca della felicità, di equilibrio, di me stessa. Pazza, folle, temeraria, intrepida ricerca della Libertà, di quella libertà che avevo depistato fin da piccola e che associavo al mio nome.
C’era una volta, ma c’erano tante volte di tante cose che nel passato tornano perché dal passato ho messo il primo mattone della strada che mi portava a quel futuro che sognavo…
Prima di rompere le regole le ho volute imparare. Prima di costruire ho voluto entrare dentro ai meccanismi del mondo che mi affascinava. Prima di dipingere la mia tela dovevo conoscere i pittori, gli stili.
Sono cresciuta con un nonno che ha voluto catturare il mondo dentro a un -clic- e ora, seguendo le orme di Fulvio Roiter, ogni giorno ora nella mia tela rompo le regole e catturo magie.