C’era una volta un tubo
Io vivo in campagna, oramai lo sapete.
In mezzo ad un bosco per la precisione, anche se la zona non è particolarmente isolata, almeno per i miei standard ovvio.
Nel tempo ho analizzato le varie tipologie di vicinato, così, per capire con chi ho a che fare.
E anche per mettere sull’avviso i Testimoni di Geova, visto che oramai passano una volta alla settimana Dio solo sa perché.
Il vicino pensionato
Sa tutto, conosce tutto e ti fa la spia se il tuo gatto picchia un gatto più piccolo.
Nel mio caso si declina in “vicino pensionato straniero” visto che diverse coppie di cittadini del mondo, una volta pensionati si son venuti a ritirare presso le ridenti colline del Trasimeno. Ottimi per rinfrescare l’inglese e scambiarsi ricette, inutili nella lotta per l’ADSL e il gas metano. So cuteeee!
Il fuoriquota
Che vi posso dire? Ovviamente è LUI. Sì, lui.
Ossessione mia e curiosità generalizzata, ha parcheggiato il fuoristrada fuori dal cancello il primo giorno di neve a febbraio e non l’ha mossa mai più. Non ci credete? C’ho le prove.
Come se non bastasse, ha messo all’inizio del vialetto d’accesso una riproduzione delle teste dell’isola di Pasqua fatta da lui. Perché?
Forse dovrei chiamare Giacobbo. O portargli davvero i muffin.
Morboso.
Il rais del quartiere
No, non è il mio gatto. E’ il vicino che sa tutto di tutti, conosce, supervisiona organizza.
Ha i numeri di telefono di tutti, è in contatto con chiunque (anche con Dio) e quando lo incontri spesso ti parla di vicini di cui ignoravi l’esistenza. Utilissimo nei piccoli momenti di crisi, tipo il riempimento delle buche della strada o lo spazzaneve risolutivo, ti chiedi sempre cosa andrà a dire di te agli altri vicini. Ah, nemmeno lui sa niente di più sul vicino misterioso.
Indispensabile.
Il vicino della domenica
Molti di quelli che hanno casa vicino a me, sono vicini della domenica.
Vengono solo d’estate, specie nel fine settimana ma non sempre, fanno casino, non sanno nulla di quel che accade e spesso non fanno la raccolta differenziata, buttando tutto nell’umido.
Che l’IMU li colga!
La famiglia media.
Parte la mattina, torna la sera.
Non li vedi, non li senti e li incontri solo per eventi eccezionali tipo la spalatura della strada causa neve inaspettata (no, da noi lo spazzaneve manco morto). E in quei casi lì scopri che ce en sono diverse, sono solo troppo impegnate e incasinate, come te.
Consolante.
In tutto questo bel caravanserraglio di gente, non tanta, ma bastevole all’esser chiamata gente, io mi chiedo: perché, perché, perché se si rompe una tubatura sulla strada se io non faccio la segnalazione non la fa nessuno? Mai! Una volta ho visto un tubo rotto di sabato mattina, partendo per il fine settimana. Volevo telefonare, ma l’Amoremio mi fa: “Ci penseranno i vicini!”
COL CAVOLO!
Sono tornata la domenica sera e ho visto il mio gatto pescare trote per la strada dall’acqua che c’era. Non posso vedere questo spreco ingiustificato, il fosso della strada pieno di acqua potabile che finisce diretta nel lago. Chiamare il servizio emergenze della società dell’acqua è gratis ed è scritto all’inizio della bolletta.
NON E’ DIFFICILE.
E’ un numero verde.
E’ gratis.
Perché tocca sempre a me chiamarli????
Ma il senso civico??? Dov’è???
E voi della società dell’acqua, invece di metterci una pezza ogni due mesi, perché non l’aggiustate bene?????
Non voglio essere pesante, però ODIO vedere lo spreco.
Oddio, sto diventando una casalinga disperata???