C/2010 X1 al momento della scoperta [1].
di Umberto Genovese
C/2010 X1 (Elenin), conosciuta anche con il nome del suo scopritore Leonid Elenin, un astrofilo russo che la notò per primo il 10 dicembre 2010 sulle lastre riprese dall’osservatorio robotizzato di Mayhill, New Mexico, uno dei 23 osservatori sparsi nel mondo che partecipano al progetto ISON, checché ne dicano i soliti catastrofisti della fine del mondo [2], è una banalissima cometa di lungo periodo – 11800 anni! – che avrà il suo perielio il 10 settembre prossimo.
la C/2010 X1 (Elenin) ha probabilmente origine dalla fascia esterna della Nube di Oort, a circa un anno luce dal nostro Sole, dove impiegava 5,7 milioni di anni per compiere una sola orbita.
Testimone della sua gioventù è la sua chioma, che è passata in poco tempo da 80000 a 200000 chilometri di diametro [3], indicando una più che discreta attività nucleare che non potrà che accentuarsi verso il perielio e che forse potrà riservarci piacevoli sorprese.
Per quella data (10/9/2011) purtroppo la cometa Elenin sarà invisibile dall’Italia essendo prospetticamente vicina al Sole.
Sarà invece visibile con una magnitudine di 6 [4] dall’inizio del mese di ottobre prima dell’alba ai confini tra le costellazioni della Vergine e del Leone, dove raggiungerà i 5 gradi a nord di Regolo il 10/10, mentre tra il 14 e il 15 transiterà vicino a Marte.
Al momento della minima distanza dalla Terra, il 17 ottobre Elenin sarà visibile come un oggetto tra la sesta e la settima magnitudine a 6 gradi a nord dell’ammasso aperto M44, conosciuto anche come il Presepe [5], parallelo all’Asinello Boreale al centro della costellazione del Cancro.
Il 20 ottobre invece Elenin incrocerà l’orbita terrestre passando a 35,6 milioni di chilometri dal pianeta, un niente su scala cosmica, ma pur sempre 92 volte più lontano della Luna.
Ma – secondo me – il clou si avrà – cielo permettendo – nei giorni tra il 21 e 24 novembre, quando Elenin transiterà accanto all’ammasso delle Pleidai seppur enormemente affievolita dall’enorme distanza ormai raggiunta (ha raggiunto ormai l’orbita di Marte): si stima che per allora avrà una magnitudine visuale intorno a 11, osservabile solo con strumenti di generoso diametro e con cieli scuri.
ISON
International Scientific Optical Network (ISON)
è una organizzazione internazionale non governativa coordinata dall’Istituto Keldysh di Matematica Applicata dell’Accademia Russa delle Scienze con lo scopo di tracciare i rifiuti spaziali e i corpi minori come comete, asteroidi etc.Questa organizzazione coinvolge gli osservatori astronomici dell’ ex Unione Sovietica (FSU) e chiede agli astrofili di partecipare alle sue attività scientifiche.
Coinvolge a livello internazionale 11 paesi -tra cui l’Italia- con 23 impianti di osservazione universitari e privati
[1] Ho scelto questa immagine per raccontare la stoltezza dei catastrofisti: li vedete quei pallini ai lati della cometa? Sono stelle che provano il movimento della cometa e che l’immagine è il risultato di diverse immagini sovrapposte. Ebbene, qualcuno ha pensato di disegnarci una “casina” (http://imgupld.lunaticoutpost.com/graphic/images/2011/July/09/B0C7_4E18C6FC.jpg) per dimostrare che si trattava di una astronave aliena!”
[2] A C/2010 X1 (Elenin) sono state attribuite le più grandi sciagure di quest’ultimo anno, dal terribile terremoto del Giappone a quello altrettanto devastante cileno, invocando astrusi allineamenti planetari e tirando in ballo anche l’ormai estinta civiltà dei Maya.
[3] Diameter of coma of comet Elenin exceeded 200,000 km.
[4] Questa è una stima della magnitudine possibile secondo i dati attuali, che possono essere soggetti a rettifiche anche importanti legate all’attività del nucleo.
[5] L’ammasso del Presepe fu il primo oggetto osservato da Galileo Galilei nel 1609.
Umberto
Pubblicato inizialmente su Il Poliedrico: http://ilpoliedrico.altervista.org/2011/08/c2010-x1-elenin-una-cometa-abbastanza-banale.html