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C’è la crisi e subito ci va di mezzo la cultura, chiude il Grande fratello. Ed è solo l’inizio, si spera.

Creato il 31 dicembre 2011 da Slasch16


C’è la crisi e subito ci va di mezzo la cultura, chiude il Grande fratello. Ed è solo l’inizio, si spera. Si sa che per qualsiasi sistema o regime il primo ostacolo da abbattere per comandare a lungo è la cultura, più il popolo è ignorante e più lo puoi fregare con il suo appoggio. Per questo la pubblicità, che era l’anima del commercio, è diventata l’anima della cultura e la propaganda ha sostituito la realtà.
Ieri sul Tg3 regionale della Lombardia ho sentito uno spot di Formigoni ed il microfono era sostenuto da un tappeto umano, che non ha posto una domanda decente o contestato le bufale del  governatore. L’unica cosa vera che ha detto riguarda la sanità lombarda che, nonostante i tagli, sarà garantita come nel 2011. Male, ma qui c’è di mezzo Comunione e liberazione che ha il tavolo sempre imbandito e straripante di primizie.
Torniamo alla cultura ed alla strage che il governo precedente ed il governo attuale con la scusa della crisi  sta facendo del cinema, teatro, lirica , balletto , orchestre e così via.
E’ vero che il ballo classico, Il lago dei cigni, è una cosa per iniziati dalla cultura elevata come forse la lirica stessa ma è anche vero che ci ha fatto conoscere in tutto il mondo, il Teatro alla Scala e l’Arena di Verona  sono famosi come la Ferrari.
L’unica nostra salvezza, in tema di cultura è la televisione ma, anche qui, la scure del governo ha colpito profondamente.
Il primo segnale è stato  la chiusura del Bagaglino, il regno mondiale della satira per psicologicamente inabili, una specie di badante culturale per far ridere i cerebrolesi.
L’ammiraglia della cultura televisiva è la Endemol che attraversa una crisi profonda, si vocifera addirittura di fallimento ed è un peccato perchè la Endemol sta alla cultura televisiva come la Treccani sta alla enciclopedia  come l’ Einaudi o la Feltrinelli all’editoria.
Alla Endemol dobbiamo programmi indimenticabili che hanno fatto la storia ed evoluto la cultura del popolo teledipendente, come dimenticare La Pupa ed il secchione, un autentico omaggio all’intelligenza femminile. Oppure Chi ha incastrato Peter Pan? Nemmeno Chi l’ha visto ha saputo darci una risposta. Alla Endemol dobbiamo ache la Fattoria, programma cult dello zappatore nostrano, La prova del cuoco, con il brivido dei secondi finali scanditi come alla partenza dello Shuttle.
E poi c’è Viva  Las vegas,  1 contro 100 e chissà quanti ne ho dimenticati perchè sono ignorante. Non li ho mai guardati ed ho dovuto cercarli nel web.
Ma il Grande fratello sta alla televisione come La Traviata sta a Verdi, come Imagine sta a John Lennon, ha fatto la storia culturale degli ultimi 12 anni, i commenti di Signorini hanno oscurato gli aforismi di Oscar Wilde, le risate della Marcuzzi hanno contagiato tutti i telespettatori, pare che un ginecologo sia riuscito a farle un controllo alle ovaia mentre rideva.Ecco, se devo essere sincero, la Marcuzzi, per me, è stata una delusione.
Dai tempi della Gialappas mi sembrava una tipa sveglia, diversa, poi ha fatto la fine della Ventura ed il fatto che si sia messa con quell’imbecille di Facchinetti mi ha dato conferma che si è persa del tutto. Non che il fratello di Inzaghi, intellettualmente, fosse meglio ma, insomma, poteva scegliere di meglio come spessore.
Gli sms ed il televoto hanno fatto imparare agli italiani, di una certa età, l’uso del telefonino. Potrà anche infastidire qualcuno ma il Grande fratello è stato, negli ultimi 12 anni, il programma culturale nazionalpopolare per antonomasia ha raggiunto e superato i livelli di Non è mai troppo tardi che dal 1959 al 1968, grazie all’indimenticato Maestro Alberto Manzi, ha insegnato a leggere e scrivere a milioni di italiani.
Questa volta però c’è una buona notizia, nella disfatta totale della nostra cultura da Pompei al teatro, ai programmi di informazione.
Il governo ed i tagli non c’entrano niente, il programma mito della tv degli ultimi 12 anni partito con la Bignardi, per gioco, proseguito con la viscida e falsa Barbara D’Urso, e poi passato nelle mani della svampita fidanzata d’Italia la Marcuzzi. Qui faccio un inciso.
Se siamo ridotti così, noi italiani,  gli studiosi ed i ricercatori potranno spiegarcelo anche analizzando quanti sono i potenziali Facchinetti tra gli elettori dei nostri rappresentanti politici, forse la chiave di tutto è lì.
Dicevo che questa volta il governo ed i tagli alla cultura sono innocenti, pare che a stabilire la chiusura del Grande fratello sia il crollo degli ascolti.
Io sono diffidente in queste cose, non voglio illudermi ed aspetto serenamente la notizia ufficiale, se così fosse posso solo dire che il 2011 se ne va lasciandoci una bella notizia, il popolino teledipendente si è svegliato dopo 12 anni e non manda più gli sms per decidere quale imbecille deve uscire per primo, usciranno tutti insieme, si toglieranno dalle palle. 



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