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Cacca. Vogue UK si confronta con l'ultimo dei tabù

Creato il 25 febbraio 2010 da Zoe
Avreste mai creduto che una rivista raffinata come Vogue UK potesse dedicare un intero articolo alla cacca? Perché no? Del resto, esistono numerosi saggi dedicati al tema. La professoressa Virginia Smith, ad esempio, ha raccolto in un libro la storia dell’umano evacuare dagli splendori della Grecia antica all’età vittoriana, libro in cui sostiene che -regola numero uno- i potenti hanno sempre avuto un ottimo rapporto con questa materialissima catarsi (pensate, per dirne un paio, all’abitudine di Enrico VIII di trovarsi per fare pupù con ben 28 autorità politiche, discutendo di questioni di Stato, o alla alta carica, presente, ancora, alla sua corte, che prevedeva come unico compito il presiedere alle attività evacuative dei reali) e –regola numero due- la presunta intimità della defecazione è una invenzione contemporanea o, almeno, moderna. Forse non sarebbe d’accordo Jean-Paul Sartre che, nel suo L’Essere e il Nulla, teorizzava le ragioni esistenzialistiche di questo ripudio. Insomma: storici, filosofi, re. Quanti amatori e teorici dell’ultima fase del processo di digestione! C’è una dottoressa inglese che alla cacca ha dedicato la vita, tanto da autodefinirsi “Queen of Poo”. E non è la sola. Attorno a questa naturale attività, ha costruito la sua fortuna anche la dottoressa Evans, inglese pure lei, che si è guadagnata l’appellativo di Balloon Lady , per aver ideato la tecnica del palloncino, con cui insegna ai suoi pazienti, soprattutto donne con un cattivo rapporto col proprio wc, l’arte del pooing (pooping, nel gergo Usa): i dettagli ve li risparmio. La giornalista di Vogue UK Christa D’Souza, è andata a trovarla per mettere alla prova le proprie capacità e per imparare che, primo, assumere una posa troppo ladylike quando si è sedute lì è controproducente; secondo, se quando venite fotografate dite cheese, potrebbe esservi utile sapere che mentre si fa pupù è consigliabile pronunciare la parola ouge, o meglio, ouggggge con una particolare enfasi sulla g. E speriamo che ciò che ne esca non sia, stavolta, huge! E ancora, Christa riporta le parole di un’ amica: “We eat, we shit: no big deal…” e giura che non sono introvabili donne che defecano davanti alla propria dolce metà. Se il marchese De Sade offriva marzapane alle proprie amanti perché la loro cacca emanasse un gradevole effluvio, il mondo dell’hi-tech apre nuove porte alle perversioni intorno al pooing: e così, c’è chi si scambia foto color marrone via mms. Non cominciate a guardare con una certa inquietudine il vostro nuovo blackberry?

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