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Caccia agli evasori, dice la lega, meno uno Berlusconi. Post articolato ma interessante, incomprensibile al padano leghista.

Creato il 03 settembre 2011 da Slasch16

Caccia agli evasori, dice la lega, meno uno Berlusconi. Post articolato ma interessante, incomprensibile al padano leghista.E’ stato emozionante vedere i sindaci lombardi manifestare contro i tagli, molti di loro sono leghisti ma, purtroppo non sanno, non leggono, le nefandezze che Bossi e compagni compiono a Roma contribuendo in prima persona ad irrobustire l’aggettivo ladrona, ci mettono del loro.
Tagliano i contributi ai comuni, aumentano le tasse indirette dei soliti che pagano, ma lo sconto per l’evasore N° 1 in Italia, forse anche nel mondo ormai, Silvio Berlusconi.
Il sistema è sempre lo stesso, in mezzo alle migliaia di pagine dei decreti legge infilano qualche riga, come nota a margine, che favorisce le aziende del bandito. Ce ne sono tre negli ultimi 12 mesi, sconto complessivo 8 milioni.
Al costo, medio, di 6000 euro bastano per 1.333,3 puttane, calano a 1.322 se ci sono di mezzo le minorenni e le loro famiglie.
L’ultima è nella manovra di luglio, la prima dell’infinita serie, dell’infinita gestione che non ha ancora partorito quella definitiva.
Nell’Agenzia delle Entrate si dibatte da tempo di come gestire l’elusione fiscale delle società che varano prestiti obbligazionari attraverso controllate straniere, naturalmente in paesi con fiscalità vantaggiosa.
Con la manovra Tremonti, l’idolo della lega ed ottimo commercialista, introduce una aliquota agevolata al 5% rispetto al 12,5% pagato dalle aziende italiane, per il futuro.
Ma si deve sistemare anche il passato e qui il genio da commercialista di Tremonti da il meglio di se.
Si stabilisce una aliquota del 6% con la quale si chiude il conto con lo Stato, sanzioni comprese. Se quello grande era uno scudo fiscale questo è un elmetto con le corna, come quello che usano ai raduni di Pontida.
Combinazione la Mondadori ha creato una società veicolo in Lussemburgo, una delle tante, giocando in serie A le aziende del premier hanno una rosa ampia ed una panchina lunga di società fittizie atte all’elusione, evasione fiscale.
Era il 2004 e la Mondadori per varare un prestito obbligatorio ha creato la società in Lussemburgo.
La società di Segrate, guidata magistralmente dalla figlia del bandito, sarebbe incappata in una contestazione per 4 milioni di euro, somma che raddoppia considerando gli oneri e le sanzioni.
Con le nuove regole, del fantasioso e geniale Tremonti, dovrà versare 400mila euro, con un risparmio di 7,6 milioni, più o meno quanto riusciva a risparmiare in un anno la, mitica, mamma Rosa che ahimè ci ha lasciato, andando a fare la spesa al mercato di quartiere.
Mentre la stampa di regime si attiva nella distrazione di massa polemizzando sulla norma che consente di chiudere i contenziosi da 2000 a 20.000 euro con una percentuale variabile, briciole, si regalano al bandito ed a sua figlia 7 milioni e 600.000 euro.
Nello stesso provvedimento i tecnici, avvocati, commercialisti, ragionieri, che dovrebbero fare i parlamentari ed invece fanno i complici o i pali, hanno tentato di di inserire una norma che prevedeva la possibilità di dedurre le spese per il risarcimento milionario a Carlo De Benedetti, il colpo avrebbe fatto risparmiare al bandito 200 milioni, fortunatamente la rapina è stata sventata dal setaccio del Colle, il filtro che controlla la costituzionalità delle leggi ad personam.
Una norma purtroppo è sfuggita al setaccio, destinata a decongestionare i contenziosi davanti alla Corte di Cassazione, pali e paletti inseriti nella norma per consentire lo sconto riportano, ancora una volta, alla solita Mondadori.
Di fronte a 30 mila ricorsi solo 177 sono state le richieste di sanatoria ed una interrogazione sull’ammontare delle operazioni fatta del Pd è rimasta senza risposta.
Forse non si vuole far sapere agli italiani, perchè i padani leghisti sono un caso disperato, che il grosso dell’incasso è rappresentato dal versamento della Mondadori che a fronte di una multa di 8,3 milioni ne ha pagati 350.000.
L’Agenzia delle Entrate ha fatto ricorso alla Corte di Giustizia europea, sia mai che un giudice straniero riesca a riportare un minimo di equità e di giustizia fiscale in Italia.
Le informazioni di questo post sono state prese da un articolo dell’Unità, che riprende uno precedente della Stampa, a firma di Bianca De Giovanni.
Io ho messo solo alcune considerazioni, ho dovuto superare solo qualche piccola difficoltà, nella prima pagina di oggi c’è, alla voce Retroscena, c’è il titolo e l’inizio e poi la scritta: segue a pag. 4. Invece è a pagina 3, ma l’ho trovato lo stesso.
Buon fine settimana, specialmente ai legaioli che in padania manifestano contro Roma ladrona mentre i loro capoccia, a Roma, fanno bisboccia.
Berlusconi, in pratica,per ogni  manovra finanziaria del governo vuole una mazzetta per la Mondadori.



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