Su Milano incombe la minaccia della realizzazione di una moschea che fornirà sicura accoglienza a “devianze terroristiche e può captare un’utenza incontrollabile e incensibile” sono le parole di uno dei due ospiti di Lilli Gruber, Annamaria Bernini. E’ una settimana che Pisapia è finito sotto il pressing dei media per uno dei suoi progetti contenuto nel programma elettorale, di costruire una moschea a Milano. In questo contesto in cui lo scontro politico si fa aspro, i toni belligeranti e il centrodestra, con il premier Silvio Berlusconi in primis, che utilizza i musulmani come spauracchio la caccia all’ultimo voto per il secondo ballottaggio delle amministrative è accanita e fa leva sulla paura dell’islamizzazione.
Gian Piero Scanu anche lui ospite di Ottoemezzo su La7 appare meno scioccato dall’ipotesi della garanzia di una libera manifestazione del culto mussulmano e ci vede invece un escamotage politico: ”si sta inventando l’islamizzazione per una cinica richiesta di recupero voti”.
A chi dice che la vittoria di Pisapia porterà alla costruzione di decine di moschee, con la conseguente invasione islamica, va ricordato che a Milano di moschee ce ne sono già dieci, tra abusive e non. Tutte sorte in questi anni in cui il comune è stato guidato proprio dal centrodestra.
In un proiezione futura il confronto culturale risulta indispensabile in una città che aspira a tornare a essere una metropoli europea. A chi ci vive, a chi ci lavora, a chi ama Milano non può spaventare una città migliore. Una “piazza virtuale” con i milanesi che hanno voglia di discutere tra loro e a cui non può far paura la dimensione del Sacro, che è una risorsa fondamentale della vita di una grande città; una risorsa preziosa che tocca la sensiblita di migliaia di cittadini e che deve potersi esprimere all’interno di spazi adeguati e visibili a tutti.
Forse i problemi dei milanesi sono altri e al posto della minaccia che tanto spaventa Bossi :”La Lega non lascia Milano nelle mani di uno che vuol fare la moschea più grande d’Europa, vuol riempirci di clandestini e vuol trasformare Milano in una zingaropoli“, ai milanesi va semplicemente garantito il diritto di scegliere il loro sindaco.
A dare la giusta dimensione alla questione ci pensa l’ironia di Maurizio Crozza nella copertina di Ballarò : “Un Premier superlativo” che è apparso in qualche Tg, tanto che il figlio era convinto di avere rotto il telecomando e alla sua domanda “papà forse dovremmo cambiare tv, il comico ha risposto “tesoro, forse dovremmo cambaire paese!” ” Ci pensi, Giò, un Premier che ha detto che con Pisapia, Milano si riempirà di centri sociali, mussulmani, zingari e cosacchi, anche i cosacchi? Ma da dove arriva tutta stà gente, si vede che sono tutti ammicchiati a Voghera in attesa del ballottaggio”?