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Caccia all' uomo per il fondatore di WikiLeaks

Creato il 12 giugno 2010 da Zonwu
Julian Paul Assange WikileaksChi di voi non ha vissuto su un altro pianeta negli ultimi quattro anni è già a conoscenza del fatto che, sulla Rete, esiste un sito che ha fatto della pubblicazione di documenti segreti il suo punto di forza: WikiLeaks. Il suo fondatore, Julian Assange, uomo enigmatico quanto inquietante, nell'aspetto, è ora nel mirino del Pentagono per via di sue recenti dichiarazioni: sembra infatti che il creatore di WikiLeaks sia prossimo a pubblicare una serie di documenti che faranno scalpore.
Riassunto delle puntate precedenti: per chi invece non sia al corrente di cosa sia WikiLeaks, ecco una brevissima sintesi.
WikiLeaks nasce originariamente sotto il dominio Leaks.org per merito di Julian Paul Assange, un giornalista e programmatore australiano. Nel 2006 vede la luce l'odierno WikiLeaks, non per il solo merito di Assange, che ne è attualmente il direttore, ma grazie ad un pool di nove membri totali.
Lo scopo di WikiLeaks è quello di pubblicare documenti posti sotto segreto da diversi Paesi del mondo. Nel 2009 ha vinto l'Amnesty International Media Award per aver esposto i dettagli segreti sugli omicidi in Kenya, e nel 2008 l' Economist lo ha premiato con l' Index on Censorship Award come sito che promuove la libertà di espressione e di informazione.
Ma Assange e la sua creatura Wikileaks sono particolarmente scomodi. Non solo per chi si trova al governo in molti Paesi del globo, ma anche per chi tira i fili di fatto: multinazionali, guerrafondai, apparati militari, intelligence, chiunque abbia in mano il potere nel reale senso del termine.
Ed è per questo che i cani del Pentagono si sono messi a scandagliare vita, morte e miracoli di Assange, nella speranza di capire il contenuto dei documenti di prossima pubblicazione su WikiLeak. Il loro timore infatti è che questi documenti, se pubblicati, possano provocare grossi danni agli apparati di sicurezza nazionale.
Come ci si sarebbe dovuti accorgere da tempo, con "sicurezza nazionale" si intende fin troppo spesso il termine "interessi economici", o qualunque cosa possa andare a ledere lo status quo di un ristretto gruppo di persone, che hanno fatto della segretezza un'arma cruciale per le loro posizioni di dominio.
Ma gli addetti alle ricerche su Assange del Pentagono sono ben consci che, anche se si trovasse il fondatore e direttore di WikiLeaks, potrebbero non riuscire a bloccare la pubblicazione dei documenti. La forza di WikiLeaks infatti è quella di costituire un network che, anche in assenza del suo direttore, continuerebbe a svolgere il suo lavoro di pubblicazione di documenti segreti.
"Ci piacerebbe sapere dove si trova; vorremmo la sua collaborazione" dice un ufficiale di intelligence intervistato da The Daily Beast. Sembra infatti che il Pentagono si stia forzando parecchio per trovare Assange, che sarebbe in possesso di documenti classificati del Dipartimento di Stato fatti uscire dallo specialista di intelligence Bradley Manning, recentemente arrestato proprio per aver esposto materiale segreto.
Manning infatti pare fosse in possesso di informazioni riguardanti ufficiali del Dipartimento di Stato di stanza in Medio Oriente, e di dati sulle collaborazioni dei governi mediorientali con le forze di coalizione. Senza contare che l'ufficiale è stato responsabile anche della pubblicazione di un documento diplomatico segreto sull'incontro dell'ambasciata americana in Islanda con gli ufficiali del governo locale riguardo alla questione del crollo bancario del Paese.
Ma un conto è trovare Manning con le mani nel sacco, un altro è dare la caccia al direttore di WikiLeaks. Assange è un osso duro: da quando ha aperto WikiLeaks non ha più fissa dimora, e la sua località temporanea è segreta. Si sa che fino a qualche settimana fa era negli Stati Uniti per promuovere la pubblicazione del video, risalente al 2007, sull'attacco dell'elicottero americano che ha ucciso 12 persone, tra cui due impiegati Reuters.
Il sito WikiLeaks inoltre è dislocato su diversi server sparsi per il pianeta, rendendo quasi impossibile metterlo fuori uso o inutilizzabile.
Vedremo cosa ne verrà fuori, in attesa che WikiLeaks pubblichi i dati tanto attesi da settimane.
Pentagon Manhunt

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