Con il termine caccia alle streghe si indica la ricerca e la persecuzione di donne sospettate di compiere sortilegi, malefici, fatture, legamenti, o di intrattenere rapporti con forze oscure ed infernali dalle quali ricevere i poteri per danneggiare l’uomo, specialmente nella virilità, o nello sciogliere o legare amori (connotati, questi, che nell’immaginario popolare hanno da sempre delineato la figura della strega).
Il fenomeno della caccia alle streghe nacque all’incirca alla fine del XV secolo e perdurò fino all’inizio del XVIII secolo all’interno dell’occidente cristiano. La stregoneria diventa per la prima volta una vera e propria tipologia di reato attraverso la bolla pontificia Summis Desiderantes Affectibus del 1484, che conferisce ai frati domenicani Kramer e Sprenger pieni poteri per estirparla dalla Germania. Kramer e Sprenger utilizzarono tale bolla quale prefazione al Malleus Maleficarum, che godette di grande fama tra gli inquisitori di ogni epoca (e non fu mai inserito nell’index librorum prohibitorum). In quell’epoca, le streghe, ritenute sospette e pericolose dalle autorità civili e religiose, furono oggetto di persecuzioni che sovente terminavano con la morte.
[Da Wikipedia Ita]
Il periodo compreso tra 1400 e 1700 e’ quello solitamente indicato dagli storici come il “tipico periodo” nel quale sono stati operati dalla chiesa i grandi massacri a danno dei suoi nemici o presunti tali, anche se questo non e’ sostanzialmente esatto, trattandosi di limiti posti per esigenza e comodità di studio.
In realtà la persecuzione delle streghe si e’ manifestata, seppure in tono minore, già a partire dall’alto Medioevo ed e’ continuata ben oltre il 1700.
[Da Alateus]
Il Rinascimento, periodo esaltato un tempo come emancipazione dalla schiavitù medievale, non inventa certo le streghe, ma le codifica e le descrive. Nel 1484, papa Innocenzo VII concede agli inquisitori Kramer e Sprenger, domenicani tedeschi, la facoltà di creare il manuale del perfetto cacciatore di streghe. Così nasce il Malleus maleficarum (martello delle streghe), pubblicato per la prima volta nel 1486. A partire da questo trattato la strega assume caratteristiche più definite, un volto preciso e chiaro per l’inquisitore: nasce il nuovo capro espiatorio.
[Da Medievalia]
Il processo alle streghe di Salem inaugurò nel 1692 l’inizio di una serie di persecuzioni, accuse ed esecuzioni capitali per il presunto reato di stregoneria. La caccia alle streghe iniziò nel New England nel villaggio di Salem (oggi per gran parte appartenente alla città diDanvers). A seguito di tale processo vennero giustiziate 19 persone accusate di stregoneria; 55 fra uomini e donne vennero torturati per aver reso false testimonianze, 150 sospettati furono imprigionati ed altre 200 persone vennero accusate di stregoneria. Le incriminazioni di stregoneria dilagarono in pochi mesi nei comuni circostanti.
I processi ebbero inizio ad aprile e terminarono a novembre, quando la protesta di alcuni dei reverendi più influenti del Massachusetts spinse il governatore a sospendere i lavori del tribunale. L’anno successivo un’apposita corte speciale esaminò i casi rimasti pendenti ponendo fine alla questione.
La persecuzione delle streghe aveva avuto luogo fino ad allora nelle colonie nord-americane, oltre che in Europa, soltanto in casi isolati.
La maggior parte dei roghi in Italia si ebbe nella prima parte del Cinquecento soprattutto nell’Italia Settentrionale ed in Toscana, con un solo caso a Benevento. Le persecuzioni maggiori si sono svolte in:
- Val Camonica (1518-1521) la più grande caccia alle streghe dove vi furono tra i 62 e gli 80 roghi
- Como (1510 ca), con forse 60 roghi
- Val di Fiemme (1501-1505), 11 roghi
- Mirandola (1522-1523), 10 roghi
- Peveragno (Cuneo) (1513), 9 roghi
- Rossino (1500 ca), 40 – 45 roghi
Secondo alcuni studiosi si noterebbe che, paradossalmente, se è in Italia che nasce la base religiosa e filosofica, nonché teologica sulla caccia alle streghe, attraverso bolle e manuali, non è in questo paese (eccetto nel nord del Piemonte, ovvero vicino alla linea di contatto fra protestantesimo e cattolicesimo) che si scateneranno più violentemente queste persecuzioni, né quello in cui mieteranno più vittime: contrariamente al fatto che la caccia alle streghe venne regolata tramite i tribunali inquisitori, secondo questi studiosi fu proprio la presenza dell’Inquisizione Cattolica in Italia, generalmente avversa ai processi sommari di popolo, che avrebbero potuto minare l’autorità ecclesiale, a impedire un eccesso di questo genere di persecuzioni nella penisola italiana. Esse saranno ben più numerose sia in Francia che in paesi anglosassoni quali la Gran Bretagna e in Germania. Secondo altri studiosi, come Dinora Corsi, la caccia alle streghe in Italia si spense per la crisi che i tribunali del Sant’Uffizio, attore propulsivo e necessario per la caccia alle streghe e le relative condanne, ebbero tra il seicento e il settecento e non per decisioni degli inquisitori generali.
Queste osservazioni, tuttavia sono puramente legate alla possibilità di compiere ricerche statistiche, in quanto nei paesi sopra citati esistono ancora archivi intatti della caccia alle streghe, mentre in Italia questi archivi sono stati distrutti nel corso dei secoli. L’antropologo Massimo Centini, con Laura Rangoni, in un’intervista durante la trasmissione “L’ora delle streghe: L’Olocausto dimenticato” afferma: “Il numero delle streghe arse in Italia non è verificabile in quanto molte volte venivano distrutti i verbali insieme alle streghe perché non rimanesse traccia di quella infamia. Non solo: i parenti delle streghe comperavano i verbali per cancellare ogni prova di cattivo nome della famiglia, e non dobbiamo dimenticare che sono stati distrutti archivi interi”
Monte Tonale in Valle Camonica (Lombardia)
Di particolare rilevanza sono le streghe del Tonale, in diverse leggende camune, e che si rifanno ad una matrice ancestrale e folklorica.
Il monte Tonale si trova tra la Valle Camonica e la Val di Sole, nella Lombardia nord-orientale.
Si tramanda che su questo monte, durante mese di giugno, venissero praticati degli incontri tra streghe, i così detti sabba.
Nel 1518 Carlo Miani, castellano di Breno e gentiluomo di Venezia scriveva al dott Zorzi:
a Breno alcune donne tormentate confessarono di haver fatto morir homini infiniti mediante polvere avuta dal demonio, la quale sparsa in aria facea sorgere procelle e con essa una asserì d’aver ucciso 200 persone…
(1518, Carlo Miani, Lettera)
Allo stesso modo racconta di fanciulle che, spinte dalle loro stesse madri, disegnate delle croci a terra ci sputavano sopra urlando disgustose parole. Questo rito faceva apparire il demonio a cavallo che le scortava sulla vetta del monte Tonale, sul quale prendevano parte a pantagruelici banchetti. In cambio del loro ripudio del Cristianesimo ottenevano bellezza e giovinezza.
[Da Wikipedia Ita]
Bormio (Lombardia)
L’origine di Bormio è sicuramente molto antica. È certo che la particolare posizione geografica fu determinante per l’abitato che da sempre costituì un crocevia strategico per i suoi passi alpini.
Nel 1512 il Contado di Bormio passò, con la Valtellina e il Contado di Chiavenna, sotto il dominio delle Leghe Grigie (l’attuale cantone svizzero dei Grigioni).
Tale dominio, salvo brevi parentesi, durò fino al 1797, anno in cui si instaurò Repubblica Cisalpina, per seguire da quel momento le sorti della Lombardia fino all’unità d’Italia.
[Da Comune di Bormio]
Fu certo per onorare Dio e per preservare la religione cattolica da ogni eretica corruzione che, nel settembre del 1630, il podestà Giasone Fogliani di Bormio, secondo gli obblighi assegnati dagli Statuti a chi ricopriva tale incarico, diede avvio e istruì i processi contro coloro che erano sospettati di praticare la stregoneria. Da quanto egli stesso lascia intendere nelle sue memorie, le inchieste dei magistrati avrebbero dovuto estendersi a tutto il territorio del contado. È infatti quasi con rammarico che annotò che le indagini si limitarono alla sola Valdidentro e Livigno. Egli scrisse chevi erano scuole intiere di streghe e stregoni delle quali se ne scoprirono due sole, una a Semogo e ad Isolaccia l’altra a Livigno, le quali furono tocche alquanto dalla Giustizia
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