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Cacciata dall’Eden (di Matteo Zola)

Da Villa Telesio
Cacciata dall’Eden (di Matteo Zola)

"Famille italienne ayant perdu ses bagages", Ellis Island (1905)

Ho lasciato il campo di lino, coperta leggera, e ho seguito

gli schiavi cantando, hanno grilli sulle ginocchia

che battono come ferro

fabbri delle catene, e tu dov’eri -

il mare ha lingue di fuoco che parlano

di flutti nei polmoni

-

la morte guida il corteo, milioni di schiavi

ed ero solo, così solo, ho lasciato il tiglio

e i grilli di ferro hanno suonato le mie ginocchia

-

era pulito il mio pianto, senza colpa

ma ho vestito il reato, l’albero del bene

e del male

mi ha dato il frutto marcio. Il mediterraneo inghiotte

le due sponde del cuore

era falso il giardino. Ho lasciato il biancospino

-

il sangue segue il corteo, milioni di schiavi

tue le catene e tue le chiavi. Le telecamere s’intrigano

mentre il gorgo inghiotte, e siamo soli, così soli.


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