Sarzanello estate del 76, tutti i bambini erano intenti a cercare delle bottiglie per innaffiare le piantine di basilico appena piantate da mia madre nell’orto di Oliviero e Gemma, le fontanelle erano ovunque ma essendo tutti i bimbi: io, Gieky, Marcello, Lia, Raffaella, Lara e altri due nel pieno della caccia all’acqua, erano praticamente tutte impegnate. Al secondo piano dell’appartamento dove abitavamo nei mesi estivi, in una delle case di quella storica, almeno per noi, aia, c’era il cucinotto il bagno e la terrazza, in totale 5 fontanelle dalle quali poter attingere acqua fresca. Giacomo per evitare di aspettare decise di utilizzare uno di quei rubinetti.
Le scale per raggiungere il secondo piano, erano di lucido marmo grigio, consumati agli angoli dal secolare andirivieni , per un bambino salire quei gradini con un bottiglione da vino in mano anche se vuoto rappresentava un’impresa. Arrivato all’inizio della 3 rampa purtroppo inciampò sui gradini di marmo frantumando la bottiglia tra un gradino e il suo avambraccio nel quale si infilò uno spesso pezzo di vetro verde. Il rumore dalla finestra era chiaro come l’urlo che ne conseguì: Giacomo era caduto sulle scale e si era fatto molto male.
Lo raggiungemmo trovandolo riverso sugli scalini, in costumino da bagno, in terra abbracciato al bottiglione rotto….con tanto di quel sangue da far impallidire anche Dario Argento. Subito si pensò che si fosse infilato la bottiglia nello stomaco. Fortunatamente si tagliò solo un avambraccio che avvolgemmo in una maglietta. Lo portammo dall’Anna a pian terreno, tamponando il braccio in un asciugamano e con la mitica 500 bianca volammo a suon di clacson “peeeepeeeeeeeeeeeeepeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!” All’ospedale di Sarzana dove venne pulito, disinfettato, suturato con 4 punti, e rispedito a casa. Credo che nel tempo, i miei avessero perduto la quantità di inoculazioni di antitetanica fatte nel corso dei decenni…di tutto sarebbe potuto morire ma non di tetano!!!
Al ritorno c’era ancora la nonna Adriana che con la spazzola raccoglieva il sangue finito sul pavimento di marmo….
G.m.k.