Avete presente quelle macchinette del caffè belle da vedere e facili da usare? Il mitico attore americano George Clooney le pubblicizza con uno spot televisivo ed io, amante del buon caffè non ho resistito (a comprare la macchinetta naturalmente!).
Il caffè viene fuori velocemente proprio come al bar grazie a delle capsule in metallo, dai mille colori e dalle mille varietà aromatiche. Ma come tutte le cose belle, prima o poi si scopre l’altra faccia della medaglia.
Queste capsule sembrano proprio non essere una di quelle invenzioni che ti migliorano l’esistenza. Dopo il problema dell’impossibilità di smaltirle, oggi si scopre che oltre a concentrare aromi concentrano diossine.
Secondo un gruppo di ricercatori spagnoli guidati da Javier Santos, docente di chimica analitica all’Università di Barcellona, consumare caffè ottenuto dalle capsule aumenta il rischio di ingerire furano, sostanza cancerogena. Spiega Santos che la maggiore presenza di questa sostanza non è casuale:
Le capsule sono ermetiche per evitare perdite di aromi e il furano, che è un elemento volatile resta imprigionato anche a causa dell’ elevata pressione dell’acqua calda che contribuisce a estrarne maggiori quantità. Di contro un caffè fatto alla maniera tradizionale e poi versato in tazze o un caffé lungo, hanno più possibilità di far evaporare il furano.
Lo studio è stato pubblicato su Food Chemistry e gli scienziati riferiscono delle quantità difurano riscontrate nei diversi caffé: in polvere, solubile e in capsule. I risultati, mostrano concentrazioni più elevate di furano e caffeina in un espresso (43-146 ng / ml), (12-35 ng / ml) nel caffè solubile, ma molto più elevato in caffè ottenuto da capsule (117-244 ng / ml).
Precisa Santos che nonostante i livelli di furano siano più elevati questi comunque rientrano ancora nei parametri ammissibili per la sicurezza della salute. Di fatto, per entrare in una soglia di pericolosità, una persona di circa 70 Kg dovrebbe consumare tra i 20 e i 30 caffè al giorno ottenuto da capsule.
Però a volte mi viene il sospetto che certi allarmismi vengano messi in circolazione dalla concorrenza che vedendo la velocità di diffusione di un nuovo prodotto sul mercato, tenta di frenarlo con queste notizie.
Forse la mia è anche una speranza!
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