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Cage of silence

Creato il 03 gennaio 2014 da Cristina @cbalmativola
Il 19 giugno a Milano si è svolta una Deriva Psicogeografica - "Passaggio a Nord-Est. Psicogeografia a Milano" - organizzata da Passeggiate d'Autore, inserita nel programma di Festival Letteratura Milano. A dirigere le operazioni esplorative Dario Borso, partendo da via Cascia e raccontando la città vista grazie all'ausilio di Guy Debord e il metodo di ascolto dei suoni di John Cage. La nota, firmata da Lisa Topi, è il tentativo di raccontare l'esperienza fatta sull'asfalto. In fondo all'articolo il link al video di Giulia Ciniselli girato dalle parti di via Cascia.
P.M.
Cage of silence
  La nostra deriva psicogeografica ha inizio in via Cascia 6, nel nord est di Milano, dove gli spazi architettonici pur conservando i segni dell’abbandono industriale hanno assunto un’affascinante forma umana, di quiete imponente commista a un presagio di decadenza. Cominciamo senza Debord.  O  forse  è  proprio  la deriva di  Debord  che  stiamo  portando  alla  deriva.  Perché,  se Debord ha teorizzato la necessità del lasciarsi andare nell’esplorazione urbana come pratica di riappropriazione dell’individualità, non ci ha spiegato sufficientemente a fondo in che modo.
Cage of silence
L’idea è che attraverso la deriva l’uomo riesca a liberarsi dal giogo della vita quotidiana. E la possibilità della deriva  gli permette  di riconoscersi come  essere distinto dall’animale che, per istinto,  tende  immancabilmente  al  ritorno.  Ma  come  si  procede  concretamente?  La  prima operazione  –  un  suggerimento  ci  arriva  già  da  Herder  e  dall’illuminismo  radicale  –  sta nell’osservare l’adattabilità umana all’ambiente, altra caratteristica che ci differenzia dall’animale ed è speculare alla nostra condizione di vuoto, carenza e desiderio di ricerca. Il passo successivo è  prendere  atto  della  capacità  di  dividere  i  sensi,  origine  del  processo  di  decostruzione  che consente  all’uomo  di  raffinare  la  sua  sensibilità  estetica.  Il  fine  della  deriva,  propone  Dario Borso, non  è  lasciare  che  il  paesaggio  pervada  tutti  i  nostri  sensi,  come  voleva  Debord,  ma concentrarci solo sull’udito. Seguire l’insegnamento di John Cage, per cui il silenzio non esiste come  assoluto  ma  solo  come  condizione  del  suono,  e  rivolgere  l’attenzione  ai  rumori servendoci il meno possibile della vista. Si tratta di sperimentare simultaneamente ad altri quello che, in principio, dovrebbe essere un esercizio solitario per cui è importante tentare di sottrarsi al  rischio  della  deriva  collettiva,  trascurato  da  Debord,  di  lasciare  che  sia  un  elemento  del gruppo a orientare il cammino degli altri. Altrimenti la deriva si trasformerebbe in un percorso guidato, in antitesi allo scopo di attraversare una geografia senza meta. Del resto come dimostra Bion,  iniziatore  della  psicoanalisi  di gruppo,  un  insieme  di  persone  non  è  mai  composto  da sodali che interagiscono alla pari ma da esperienze frammentarie, singolarità e psiche irriducibili a  un  corpo  unico.  E  dunque  la  deriva  di  gruppo  può  rivelarsi  tutt’altro  che  pacifica!
Cage of silence
Inevitabilmente  ci  si  cerca,  ci  si  scontra  e  ci  si  ricompone,  avanzando  rapidi  o  lentamente, finché ci si perde.  E’ una “domenica a piedi” e a fare da sottofondo alla nostra deriva è lo sgretolio dell’asfalto sotto  i  passi,  una  vibrazione  monocorde  utile  a  non  farsi  ingabbiare  dal  flusso  dei  pensieri nell’obiettivo di focalizzarsi sull’istantaneo. Alla fine ci si ritrova a teste basse in via del Ricordo a  portare,  ognuno  di  noi,  le  tracce  di  un  eco  personale:  delle  grida,  il  canto  di  un  gallo,  lo schizzo delle ruote su una pozzanghera, la scia di un aereo prolungata in un om.
Cage of silence
Andante presto, maestoso e grave morendo sono i tre movimenti che costituiscono il video di Dario Borso quattro  minuti,  trentatré  secondi,  frutto  della  sua  deriva  in  omaggio  alla  composizione rivoluzionaria di John Cage.  
Lisa Topi 



Deriva in Via Cascia

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