“Non c’erano i presupposti per continuare.per come era schierata la squadra e per le scelte di Lopez. Sono nel calcio da ventidue anni, quando ho letto la formazione ho capito che avremmo perso.Non condividevo più le scelte di Lopez da molto tempo ormai. Questa è praticamente un’ammissione di colpe. Ho sbagliato ad affidargli la squadra, è stata una scelta azzardata.Quest’anno non stava più facendo un lavoro dedicato agli interessi della globalità della società e alla crescita della squadra. Non aveva più l’atteggiamento di chi deve maturare, migliorare e mettersi in discussione”.
“Il Cagliari spero di venderlo, a prescindere dal Leeds. Non vorrei mai essere io la causa dei mali del Cagliari.Gli americani on li conosco. Leggo che stanno incontrando il sindaco per parlare di stadio, ma io ho incontrato solo una volta un referente italiano. A dir il vero, da oltre un mese non sto più ricevendo nessuno perché in questo momento l’unico obiettivo è quello di portare la barca in porto e non vorrei che nulla e nessuno possa metterla a repentaglio. Ho dato la mia vita al Cagliari e sto continuando a darla, altrimenti non sarei tornato per stare vicino alla squadra e non mi sarei preso le mie responsabilità cambiando l’allenatore.Il 30 Gennaio avevo già venduto la squadra ma poi gli arabi mi hanno chiesto di esonerare Lopez,io ho rifiutato ed è saltata la trattativa”.