Nonostante la sentenza del Consiglio di Stato sulla non edificabilità di Tuvixeddu, l’amministrazione del sindaco Zedda firma una delibera che propone di tutelare quello che è già tutelato – ossia l’area archeologica – e sostiene che si debba, per devozione al piano urbanistico, costruire a pochi metri dalle tombe.
Riappare dunque il cemento a Tuvixeddu. Nella delibera pare ci sia scritto che si dovrà tenere conto dei «princìpi ispiratori del Piano paesaggistico regionale», ma sopratutto delle «destinazioni urbanistiche individuate dal Puc». E il Puc, il Piano urbanistico comunale, prevede, si sa, circa mezzo milione di metri cubi sul colle.
A Cagliari il cemento continua a pesare come un macigno!
Anche la giunta Zedda si farò sommergere da palazzi?
Dove sono finite le parole della campagna elettorale a tutta ecologia?
Tuvixeddu è inedificabile. Cosa farà Massimo Zedda di cui è certa la sua militanza in un partito che oltre alle parole sinistra e libertà contiene il termine ecologia?
Si adeguerà al piano piano urbanistico al piano paesaggistico regionale?