(Ventura appannato ultimamente…)
Daniele Conti, ci sta prendendo gusto. Con quella di ieri è arrivato alla sua seconda doppietta personale in serie A, in ben 424 presenze in partite ufficiali, di cui 418 con la maglia del Cagliari. Ed ovviamente le doppiette della sua carriera si verificano quando gioca contro il Torino. Già lo scorso anno le sue reti furono determinante nel rocambolesco 4-3 con cui i padroni di casa batterono i granata. E ieri è accaduto di nuovo; due punizioni letali, ma su cui Padelli, come i suoi compagni, devono fare mea culpa.
Infatti regalare due calci piazzati da posizione invitante, e a due minuti dalla fine dei tempi regolamentari è un po’ da polli, poi le dinamiche susseguenti sono state anche peggiori. Nel primo caso Brighi (non il primo esordiente qualsiasi…) invece di stare dietro a Dessena, che si era messo a fianco della barriera, gli stava a sua volta di lato, così che alla battuta del capitano rossoblù, il compagno di squadra si abbassava, facendo partire in ritardo Padelli, che nel piazzare la barriera avrebbe dovuto redarguire meglio i suoi compagni… nel secondo caso una deviazione spiazzava il portiere granata, poco reattivo, ma che non per questo deve essere considerato il vero capro espiatorio, come invece i tifosi stanno facendo. In mezzo alla doppietta di Conti, il pareggio di Immobile, tra i migliori dei granata ieri, lanciato bene dall’unica buona intuizione di El Kaddouri nel corso dei suoi 69 minuti in campo. In realtà il Torino ha giocato bene sopratutto nel primo tempo dove ha avuto diverse occasioni, alcune sciupate ad esempio da un certo egoismo di Cerci, altre neutralizzate da Avramov, che bene ha sostituito Agazzi tra i pali della squadra sarda. I padroni di casa si sono resi pericolosi in non meno occasioni, ma qui sia la difesa (buonissimo il rientro in formazione di Bovo) che Padelli hanno controllato bene le conclusioni di Ibarbo, Sau ed Eriksson. Nel secondo tempo meglio il Cagliari, dopo il pareggio di Immobile ad inizio frazione, dopo che già Cerci si era visto parare bene dal portiere serbo una punizione insidiosissima. Alla fine le occasioni migliori capitano proprio ai sardi che solo all’88° trovano il pertugio giusto per tornare alla vittoria dopo tre sconfitte.
Una scia di non vittorie che continua invece a prolungarsi per i granata, che nelle ultime 27 partite hanno vinto solo in tre occasioni. Non molte sconfitte, ma tanti, troppi pareggi…
Ieri tra le file granata non ci sono state prestazioni troppe inguardabili, anzi a parte i titubanti Basha ed El Kaddouri il resto della squadra è stata in fondo sufficiente; Vives è sembrato tornare quello d’inizio stagione con buoni raddoppi di marcatura e lanci intelligenti, D’Ambrosio è stato attento in chiusura come in proposizione sulla fascia, lo stesso Padelli ha colpe sulle due segnature, ma ne ha evitati altrettanti; eppure è mancata una certa continuità di rendimento, Cerci è stata la solita spina nel fianco della difesa sarda, solo un pelino troppo innamorato della sfera per fare la differenza come in altre occasioni; semmai non è stato battuto il ferro caldo abbastanza a lungo, e le parole di Ventura a fine partita, che lodava la mole di gioco dei suoi ragazzi, i quali a suo parere sono stati padroni del campo per la maggior parte del match, possono essere vere solo se riferite al primo tempo, ma non nel secondo. Mossa tattica per rincuorare lo spogliatoio o preoccupante mancanza di lucidità del mister?? Ogni dubbio a proposito è giustificato…
Il problema è che si stanno palesando alcuni limiti tecnici della rosa che erano preventivabili, ma che si sperava potessero non palesarsi, grazie al lavoro dell’allenatore. Il gioco di Ventura si basa tutto su Cerci, al quale è affidato il grosso del possesso di palla nella metà campo avversaria, ma anche il meglio delle conclusioni, dopo di lui solo Immobile è quello che vede di più la porta, non a caso è il vice cannoniere della squadra con 4 reti; il resto della squadra non tira quasi mai o comunque troppo poco per poter rappresentare una vera alternativa ai due altri attaccanti, ad eccezione di D’Ambrosio (2 reti per lui fin’ora) che comunque negli ultimi tempi è chiamato più a interdire che a concludere, esattamente come gli altri centrocampisti o difensori. Le singole reti che fin’ora portano la firma di Brighi, Farnerud, Bellomo e Glik risultano quasi casuali o tuttavia figlie di schemi ed occasioni poco ricercate con continuità fin’ora. Inoltre El Kaddouri, che nelle intenzioni di Ventura dovrebbe essere l’epigono di Cerci sulla sinistra, non ha la condizione fisica che ci si aspetta, e ciò sembra influenzare la sua stessa capacità di estro, che comunque non può essere la stessa di Cerci per la differenza importante di esperienza che passa tra i due giocatori. Per di più le stesse alternative nel reparto d’attacco lasciano a desiderare. Larrondo sta subendo un lungo infortunio, ma nelle occasioni in cui è stato utilizzato sembrava piuttosto sprecone oltre che fumoso; Barreto è la fotocopia vista in molte altre occasioni dello scorso anno, spesso fuoriposizione e incapace di rendersi pericoloso per gli avversari; Meggiorini è il solito professionista del sacrificio, e quasi sembra trovarsi meglio come attaccante esterno sinistro, ma per lui ancora zero reti in campionato.
Adesso una pausa di due settimane dove resettare nuovamente gli equilibri, magari recuperare la forma fisica per qualcuno, sperando che i vari nazionali non contraggano infortuni nelle partite….
Si spera come sempre in un risolutivo: FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!