By Angela Torri on maggio 30th, 2013
Il 23 ottobre 1863, trenta mesi dopo la proclamazione dell’unità d’Italia, Quintino Sella – uomo di scienza e profonda cultura, nonchè ministro delle finanze – fondava a Torino il Club Alpino Italiano. Lo scopo del CAI, come recita il primo articolo del suo Statuto è: “l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale”. L’obiettivo di un secolo e mezzo fà non è cambiato: ancora oggi chi entra a far parte del CAI – la più vecchia associazione nazionale italiana – ha passione per la montagna, rispetto per l’ambiente, attenzione per la natura. Lo slogan individuato dalla sede centrale per l’anniversario della fondazione, “CAI 150 LA MONTAGNA UNISCE”, sottolinea il contributo che il CAI ha dato e continuerà a dare per il ruolo che la montagna e le sue popolazioni hanno svolto e sono chiamate a svolgere nel futuro del nostro paese. La montagna unisce idealmente giovani e meno giovani, esperti ed inesperti, italiani e stranieri, giovani con disabilità o disagi sociali e giovani più fortunati…tutto questo avviene perchè in montagna la solidarietà e la condivisione sono elementi fondamentali. La speranza è che questo momento di festa richiami l’attenzione di tutti sulle tematiche del territorio montano, ormai riconosciuto non più come barriera, ma come cerniera. Così Umberto Martini, Presidente Generale del CAI: “il CAI è un’associazione rappresentante, rappresentativa e rappresentata dall’evolversi della società; abbiamo un patrimonio enorme che si è arricchito e continua ad arricchirsi con lastoria degli uomini e non dobbiamo tradire questa storia”. Una storia che ha attraversato due guerre mondiali e modi diversi di andare in montagna, dall’alpinismo eroico e l’arrampicata dura e pura, alla tutela dell’ambiente montano. Il CAI in questi 150 anni ha vissuto tutte queste tendenze cercando di non tradire la sua missione originaria, divulgare l’amore per la montagna al maggior numero di persone, riuscendo contemporaneamente ad intercettare le esigenze delle nuove generazioni. In occasione di questo importante anniversario la sezione del CAI di Terni, intitolata a Stefano Zavka, alpinista ternano scomparso nel 2007 dopo aver raggiunto la vetta del K2, ha organizzato in collaborazione con la Biblioteca Comunale e con il Comune di Terni, patrocinante insieme alla Regione Umbria e la Provincia di Terni, una serie di iniziative ad ampio contenuto culturale, didattico e tecnico. L’appuntamento è a piazza della Repubblica dal 7 al 9 giugno 2013 per condividere le esperienze della sezione con la cittadinanza, attraverso fotografie, video e testimonianze dirette. Seguiranno progetti, conferenze, film ed idee nella “cittadella della montagna”, realizzata nel cuore dellacittà. In questi giorni di festa la sezione tutta, dal presidente ai soci, cercherà di trasmettere con forza, attraverso le molteplici iniziative, il messaggio chiaro che il CAI attribuisce all’ambiente montano inteso non come luogo da divertimento domenicale “usato” irrispettosamente, ma luogo da esplorare, tutelare, rispettare, conoscere e frequentare consapevolmente.
INFO: www.caiterni.it