- Anno: 2014
- Durata: 102'
- Distribuzione: Warner Bros Italia
- Genere: Drammatico
- Nazionalita: USA
- Regia: Daniel Barnz
- Data di uscita: 07-May-2015
Cake è una pellicola melodrammatica e dolceamara prodotta e interpretata da un’insolita Jennifer Aniston. Diretta da Daniel Barnz, è disponibile nelle sale italiane dal 7 Maggio 2015 distribuita da Warner Bros. Italia.
Sinossi: Dopo essere scampata miracolosamente a un tragico incidente stradale, la solare Claire Simmons si trasforma in una bisbetica, viziata e presuntuosa donna borghese. Ha allontanato il marito, ha interrotto tutti i legami di amicizia e ha boicottato persino il gruppo di supporto che avrebbe dovuto aiutarla a superare il dolore. Costringe, spesso, la sua domestica Silvana a portarla fino in Messico per acquistare calmanti e psicofarmaci illegali che le stordiscono la mente e il corpo e permetterle di superare un altro giorno. Quando Nina, una giovane ragazza incapace di superare la depressione, si suicida, Claire si avvicina alla famiglia della donna e cerca di dare un senso nuovo alla sua vita.
Recensione: Dopo aver esordito con la regia di Phoebe in Wonderland e aver diretto il poco riuscito Beastly, Daniel Barnz torna a sedersi in cabina di regia per firmare Cake, melodramma drammatico e angoscioso che ruota attorno al dolore fisico e mentale di un’istrionica Jennifer Aniston. Avendo perso l’amato figlio e l’uso parziale delle gambe in un atroce incidente stradale, la donna ha dimenticato la gioia di vivere e maltratta chiunque intralci il suo cammino soltanto per sfogare la rabbia che la consuma dall’interno. Cerca, infatti, di affogare il suo dolore con dosi eccessive di psicofarmaci e calmanti che le rendono estremamente suscettibile e irritabile.
Attraverso un montaggio invisibile e una fotografia naturalistica, il regista si insedia lentamente nella vicenda e conforta la protagonista fotogramma dopo fotogramma. Mascherando la storia da pellicola indie e underground, però, l’artista accresce esclusivamente il pathos che circonda la donna, dimenticando di approfondire il background dei personaggi di contorno. Enfatizzando l’estrema solitudine che ne contraddistingue le giornate, infatti, Barnz trascura le occasioni che la rendono una donna semplice e ordinaria, creando nello spettatore un effetto straniante ed esasperato. Gli echi costanti della voce di Claire, le sue bizzarre e grottesche allucinazioni, le sue grida soffocate e il suo ripetitivo rifiuto di accettare una realtà inevitabile, alla lunga, finiscono per trascinare una storia già complessa e difficile in una spirale nera di depressione e morte che sfiora il patetismo. Le sue ostentate cicatrici e le violente lacrime amare, infine, tingono la pellicola di un’aurea luttuosa e scostante che trascende la realtà prettamente umana per calarsi in un copione teatralmente beckettiano.
Martina Calcabrini