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Calabria, sequestrato arsenale alla ‘ndrangheta

Creato il 05 aprile 2014 da Makinsud

La ‘ndrangheta è pronta a colpire, situazione di massimo allarme come nel 2010”: queste le parole dure e secche del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti a seguito del ritrovamento di un vero e proprio arsenale individuato a Rizziconi, comune della piana di Gioia Tauro in provincia di Reggio Calabria. Un arsenale in piena regola che, ovviamente, aveva una destinazione ed un fine ben preciso anche se, al momento, non è possibile saperne di più in maggior dettaglio. Quel che è certo è che le armi ritrovate nel bagagliaio dell’auto di Marino Belfiore, incensurato e residente a Gioia Tauro, durante un banale controllo di routine effettuato da parte della Guardia di Finanza nel comune di Rizziconi avrebbero dovuto essere destinate ad un attentato vero e proprio, con tanto di armi da guerra capaci di penetrare senza problemi e difficoltà anche i mezzi blindati e di perforarne le lamiere: dieci kalashnikov, due mitragliette, cinque pistole con il numero di matricola punzonato e relative munizioni.

Un sequestro, dunque, cui segue un allarme molto serio e da non sottovalutare: la ‘ndrangheta in Calabria sembra intenzionata ad attrezzarsi per compiere una vera e propria strage, rivolgendosi presumibilmente a qualche obiettivo sensibile, probabilmente per mostrarsi ancora forte nonostante i duri colpi subiti ad opera degli inquirenti e della magistratura che in questi anni hanno compiuto un gran lavoro in termini di lotta alla criminalità organizzata, con tanto di arresti “eccellenti”, che hanno colpito al “cuore” le ‘ndrine.

calabria

Quel che emerge, ora, in una situazione di allarme, è la necessità di intervento da parte delle istituzioni centrali ed in particolare da parte del Ministero dell’Interno, così come già invocato dal procuratore antimafia Roberti che richiede un rapido incontro con il Ministro Angelino Alfano ed un vertice urgente con il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza.

In relazione al ritrovamento dell’arsenale avvenuto a Rizziconi, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri ha commentato “sono in corso importanti indagini, non posso rivelare altro”. Un quasi no-comment che, ovviamente, cela sviluppi importanti della vicenda che, probabilmente, emergeranno nei prossimi giorni. Per ora, queste parole evidenziano palesemente una situazione di massimo allarme in Calabria che mostra l’intento di un piano criminale ordito per colpire gli uomini dello Stato, in maniera eclatante, al fine di “generare rumore”.

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