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CALCIATORI E FERROVIERI VITTIME DELLA SERRATA PADRONALE - Entrambe le categorie hanno tutto il diritto di protestare

Creato il 27 agosto 2011 da Ciro_pastore

CALCIATORI E FERROVIERI VITTIME DELLA SERRATA PADRONALE  -  Entrambe le categorie hanno tutto il diritto di protestareIn queste ore, il mancato inizio del Campionato di Serie A ha monopolizzato le pagine dei giornali nazionali. Sui media locali, invece, ha trovato spazio la vicenda dell'agitazione dei dipendenti Circumvesuviana, che protestano per l'ennesimo ritardo nel pagamento degli stipendi. Lo stato di agitazione ha spinto il management dell'azienda di trasporto napoletana ad emettere un comunicato nel quale si sospende il servizio sul alcune linee, vista l'impossibilità di coprire i turni a causa del rifiuto delle prestazioni straordinarie. Nelle stesse ore, una categoria di lavoratori, senz'altro più privilegiata, ha deciso di non accettare il diktat della Lega delle società di Serie A. Fatte le debite differenze, più che di sciopero si tratta, in entrambi i casi, di una forma strisciante di serrata padronale.
I calciatori sono sicuramente dei bambini viziati, poco avvezzi ai sacrifici, abituati a ricevere danaro e gloria. Ma questo è il quadro idilliaco per i 40/50 campioni osannati e ricoperti d'oro. Nella Serie A ci sono, però, circa 600 calciatori, di cui almeno 200 sono a rischio disoccupazione. Le società, infatti, hanno deciso di sfoltire le rose e tentano di fare “mobbing” estromettendo quelli in soprannumero dagli allenamenti con la prima squadra. L'obiettivo concreto è spingerli ad accettare collocazioni non gradite (con relativa riduzione degli ingaggi) o, persino, arrivare alla rescissione contrattuale. La Lega delle società di A ha fatto intendere ai tifosi che il punto del contendere fosse il contributo di solidarietà, ma come gli stessi De Laurentiis e Tommasi (Presidente dell'Associazione Calciatori) hanno confermato, su quel punto sarebbe stato facile trovare un'intesa. La verità è che si tratta, invece, del tentativo padronale (le società) di invertire i rapporti di forza. Finora, le società erano state volontariamente vittime dei calciatori, consentendo anche alle seconde e terze linee di chiudere contratti faraonici, che però ora non vogliono (anzi, non possono) più onorare. Lo sciopero è diventato più che una scelta una trappola in cui molto ingenuamente è caduta l'Associazione Calciatori. In questo modo, le società hanno scaricato sui calciatori, viziati e senza pudore, la rabbia delle tifoserie in astinenza da gol. Peraltro, molti presidenti ne hanno ricavato altri vantaggi indiretti. Un ritardo nell'inizio del campionato consentirà, infatti, a quelle squadre indietro nella composizione delle rose di avere altri preziosi giorni a disposizione per portare a segno qualche colpo e, soprattutto, per sistemare gli atleti in esubero. Le squadre maggiori hanno perfino organizzato amichevoli di lusso dell'ultima ora, ricavandone nuovi introiti provenienti, soprattutto, dalle Pay Tv. Le stesse sono state, in questo modo, indirettamente indennizzate dal danno provocato dallo slittamento del Campionato. Alla fine, quindi, più che di sciopero dei calciatori, bisogna più giustamente parlare di serrata padronale.
Situazione analoga si sta vivendo in queste ore con la soppressione del servizio su alcune tratte della Circumvesuviana. Tale scelta è, solo apparentemente giustificata, dalla protesta sindacale, originata dall'ennesimo ritardo nella corresponsione delle retribuzioni, con susseguente sacrosanta e legittima astensione dalle prestazioni straordinarie. Il management aziendale, per mascherare la propria incapacità a far fronte all'ordinaria gestione delle corse, ha pensato di ribaltare la situazione sopprimendo il servizio su intere tratte. Alla fine, anche se non in senso tecnico, si tratta di una serrata padronale, anche in questo caso. L'intento è quello di mettere i lavoratori Circumvesuviana sul banco degli imputati da parte di un'opinione pubblica che non capisce, come i tifosi di calcio, che è in atto un gioco molto più complesso. Si fanno passare i dipendenti Circum per dei viziati e privilegiati che non sanno accettare un ritardo settimanale della corresponsione degli stipendi. L'uomo della strada, la famigliola costretta a restare in città, il disoccupato o il lavoratore a part-time che non troveranno il modo di raggiungere la loro destinazione, vengono in questo modo mellifluo aizzati ad esprimere tutto il loro rancore contro chi, invece, non fa altro che tenere testa, legittimamente e lecitamente, a chi tenta di azzerare i diritti. Anche nel Trasporto Pubblico, come nel calcio, c'è chi gioca sporco, cavalcando la protesta dei cittadini/tifosi. Le aziende del TPL, come le società di calcio, nascondono le loro colpe decennali con un'operazione tanto meschina quanto truffaldina. Invece di riconoscere la loro incapacità, deviano l'attenzione dei cittadini, sicuri che la loro ira si scaricherà sulle spalle dei lavoratori che, essendo l'unico vero contatto con i clienti, finiranno per essere “cornuti e mazziati”.
Ciro Pastore - Il Signore degli Agnelli
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