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Calcinacci di cultura crollati sul binario di Portici

Creato il 09 febbraio 2014 da Makinsud

Alla fine ha ceduto alle intemperie Villa d’ Elboeuf , Portici, un cedimento strutturale dell’edificio settecentesco affacciato sul porto del Granatello.

crollo tre

Crollati un solaio, una facciata interna e muro di contenimento sui binari della stazione di Portici, paralizzando di conseguenza il traffico ferroviario tra Napoli e Torre Annunziata fortunatamente al momento del crollo non transitava alcun convoglio ferroviario. Un crollo preannunciato quello di Villa d’ Elboeuf che da tempo versa in uno stato di semiabbandono, affogata nell’incuria e nella non curanza delle istituzioni in balia di vandali, incendi e saccheggi.

Per quando riguarda la situazione del traffico ferroviario la circolazione dei treni verrà ripristinata dopo le verifiche di accertamento delle autorità giudiziarie e la messa in sicurezza da parte dei Vigili del Fuoco; nel frattempo per garantire gli spostamenti sono stati infittiti i servizi di autobus su tutto il territorio.

crollo due

Allo stato dei fatti spetta al Sindaco di Portici, Nicola Marrone, monitorare la situzione difatti ha proceduto con l’invio di un’ordinanza all’amministratore unico della società di imprenditori napoletani che lo scorso aprile aveva acquistato l’immobile all’asta. Il sindaco sembra avere a cuore lo stato di Villa d’ Elboeuf : il 7 ottobre 2013 lo stesso aveva inviato una lettera al Ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray, manifestando la necessità di un incontro che assicurasse la tutela del patrimonio.

Vale la pena ricordare che Villa d’ Elboeuf , oltre al suo indiscutibile valore storico, è la porta del Miglio d’Oro. Il Miglio d’Oro è un percorso archeologico alle falde del Vesuvio caratterizzato da 122 ville e dimore aristocratiche risalenti al periodo settecentesco. Un sito di inestimabile valore quello campano che conta, tra i tanti, perle di rara bellezza come San Giorgio a Cremano, Portici, gli Scavi di Ercolano, il Parco Nazionale del Vesuvio, le Ville di Ercolano e Torre del Greco.

vesuvio

Un mix di arte, storia e natura quella che si erge nel suggestivo tratto che collega Napoli con Ercolano, e se tutto questo non dovesse bastare aggiungeteci le 900 specie floreali protette presenti nell’area protetta, i 15 itinerari naturalistici, aggiungete i percorsi ciclabili allora viene naturale domandarsi come sia possibile permettere che un patrimonio di inquantificabile valore venga tristemente dimenticato. E pensare che il tratto ferroviario finito sotto le macerie fu il primo ad essere realizzato in Italia nel 1845 e che oggi, 169 anni dopo, si ritrova percorso solo dal treno della non curanza.

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