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Calcio a 5 - Mondiali in Thailandia: domani l'Italia contro la Colombia per il bronzo.

Creato il 17 novembre 2012 da Andreakur
C’è ancora un altro passo da compiere, un ulteriore scalino da salire. E la Nazionale italiana di futsal non vuole mancare l’appuntamento con la medaglia di bronzo: si chiude il Mondiale di Thailandia, e domani per gli azzurri c’è la possibilità di salire sul podio, così come accaduto quattro anni fa nel Mondiale brasiliano e nel febbraio scorso all’Europeo di Croazia. Tra la squadra di Roberto Menichelli e il terzo posto c’è la Colombia, avversaria degli azzurri domani all’Indoor Stadium Huamark di Bangkok (diretta RaiSport 2 e Eurosport 2). I Cafeteros sono la grande sorpresa di questa manifestazione: capace di inserirsi tra le superpotenze del futsal, la squadra di Anney Fonnegra vorrebbe chiudere trionfalmente. Ma anche l’Italia, battuta dalla Spagna in semifinale, ha lo stesso obiettivo. A contendersi il titolo mondiale, alle 13.30 italiane, saranno invece le Furie Rosse e il Brasile, nella riedizione della finale 2008.
Così come accaduto per tutta la settimana nei giorni successivi le partite, Menichelli e il suo staff hanno deciso di non far allenare la squadra nel giorno della vigilia, per permettere ai giocatori – che hanno comunque lavorato in palestra e in piscina – di recuperare energie preziose in vista dell’ultimo impegno iridato. In serata, invece, riunione video. La sconfitta contro la Spagna ha lasciato il segno, ma non ha minato morale e convinzione dell’Italia, che cercherà con tutte le sue forze di conquistare il podio: Stefano Mammarella, numero 1 della nazionale e sempre tra i migliori in questo Mondiale, è sicuro che lui e i compagni daranno il massimo per raggiungere questo obiettivo. “La Colombia è stata una sorpresa, nessuno probabilmente pensava che arrivasse tra le prime quattro del mondo – sottolinea il portiere del Montesilvano –. Ma ha battuto l’Ucraina e siamo consapevoli di dover giocare contro una squadra di grande livello, molto difensiva e attenta, che sfrutta l’errore dell’avversario per ripartire e fare male. Noi però faremo la nostra partita prestando grande attenzione”.
A mente fredda, Mammarella torna sulla semifinale contro la Spagna. “Fare risultato era durissima, batterli sarebbe stata quasi un’impresa visto che sappiamo quanto sono forti. Nei primi minuti ci siamo impegnati tanto, con una grandissima difesa, poi è arrivato quello sfortunato autogol che ci ha portato un po’ giù di morale. Eravamo stati comunque bravi a rimetterci in carreggiata segnando l’1-1, ma loro con un guizzo dopo appena undici secondi sono riusciti a riportarsi avanti. Questo ci ha distrutti moralmente, abbiamo provato ad aggrapparci alla gara ma purtroppo abbiamo subito altre due reti. Prendere quattro gol in semifinale non è bello, ma bisogna tener conto anche degli avversari anche se uno cerca di fare sempre del suo meglio”.
Il portierone della nazionale ha le idee molto chiare quando gli si chiede che cosa differenzi ancora la Roja e l’Italia. “Il professionismo prima di tutto – risponde –. Nel ranking FIFA la Spagna ha più punti di noi, può contare su giocatori pazzeschi con un’esperienza fuori dal comune. E poi non perde mai, la sua imbattibilità dura da 119 partite. Ma un giorno arriveremo al loro livello e riusciremo a batterli, è quello per cui lavoriamo”. Una medaglia l’Italia comunque l’ha già vinta: quella della simpatia. “Avvertiamo tantissimo l’affetto e il tifo della gente – sottolinea Mammarella – Rispetto al passato Europeo in Croazia, gli ascolti in tv e l’interesse mi sembrano notevolmente cresciuti. Credo che se riusciremo ad arrivare sul podio in Thailandia in un Mondiale così duro, la gente si appassionerà e ci seguirà ancora di più, perché questo sport è bellissimo”.
Quella di domani sarà la prima sfida tra Italia e Colombia, che in passato non si sono mai incontrate. Il Ct Roberto Menichelli dovrà guardare ancora una volta dalla tribuna gli azzurri, visto che gli sono state inflitte due giornate di squalifica dopo l’espulsione nei quarti di finale contro il Portogallo. L’Italia dovrà farcela senza di lui, per chiudere in bellezza.

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