Adulti, ragazzi e bambini; a qualsiasi età e in qualunque luogo, quando è presente un tavolo da “biliardino” sicuramente qualcuno ci sta giocando e si sta divertendo.
Ma c’è chi a calcio balilla non si accontenta di sfidare gli amici nel tempo libero. Ci sono atleti che hanno deciso di fare di questo gioco tanto comune a livello amatoriale il proprio sport e, questo fine settimana, si sfideranno per conquistare la Coppa del Mondo.
Da oggi al 12 aprile, infatti, la capitale europea dello sport 2015 ospita l’VIII edizione dei Campionati Mondiali di Calcio Balilla, organizzati dalla FICB in collaborazione con International Table Soccer Federation e il PalaRuffini si tingerà dei colori delle bandiere di tutto il mondo. 700 atleti provenienti da 33 paesi si affronteranno nelle diverse categorie: Uomini, Junior, Senior e Diversamente Abili per 4 giorni di puro spettacolo e agonismo.
Tra gli atleti in maglia azzurra sarà presente il torinese campione italiano Massimo Caruso, che non nasconde il suo obiettivo “sarà molto dura, ma punto ad arrivare tra i primi”.
L’INTERVISTA
Il talento di Massimo si fa subito notare e dopo pochissimo diventa uno dei giocatori più competitivi d’Italia. A soli 15 anni inventa un tiro tecnico quasi imparabile che prende il suo nome “la caruso” e, nel 2010, vince il suo primo titolo italiano (gli altri 2 gli ha conquistati nel 2011 e nel 2013) . “Il calcio balilla non è solo lo sport che pratico. È la mia passione. Spiegare a parole che cosa ho provato quando ho vinto è impossibile”.
Questo fine settimana, l’atleta, vestirà la maglia azzurra in casa, davanti alla sua città e al suo pubblico. “Poter partecipare ad un Mondiale nella propria città è un’emozione indescrivibile. Tante persone mi hanno detto che passeranno a fare il tifo e non posso che essere al settimo cielo. Dovrò fare del mio meglio perché è un’occasione che capita una volta nella vita”.
L’obiettivo del torinese è quello di arrivare tra i prima 4 del mondo ma non sarà semplice. “Ci saranno atleti provenienti da tutto il mondo e, di conseguenza, il livello sarà altissimo. Inoltre, il regolamento internazionale è un po’ diverso da quello italiano e noi dobbiamo adattarci. Per esempio, in Italia, non si può fare il “gancio” perché è considerato fallo, mentre le regole internazionali lo ammettono. Gli stranieri sono abituati ad un gioco più tecnico, più lento… a noi italiani piace più giocare di velocità, forza e riflessi”.
Anche se Caruso è uno specialista del singolo, quest’anno con la Nazionale gareggerà in coppia e se gli chiedi se preferisce giocare in attacco o in difesa sorride come se avessi posto la stessa domanda ad un giocatore di basket. “Me la cavo abbastanza bene da ambedue i lati. Dipende molto dal mio compagno ma comunque in questo genere di competizioni si cambia spesso posizione. È un’ottima tattica per confondere gli avversari”.
Massimo si è diplomato all’alberghiero e lavora come cameriere in hotel. Ama molto viaggiare e grazie al suo sport è riuscito a visitare diversi posti in Italia anche se il suo sogno è quello di girare l’Europa.
L’ultima domanda da porgli è inevitabile: cosa fa il campione italiano se vede dei ragazzi che giocano a calcio balilla in un bar… gli “sfida”? Massimo risponde timidamente: “non mi piace farmi vedere o elogiare, quindi non mi metto quasi mai in mostra. Se poi mi chiedono di giocare lo faccio ma un po’ mi imbarazza avere tanta gente attorno che mi guarda. Alla fine, però, quando gioco la concentrazione supera l’imbarazzo. È la cosa più bella di questo sport”.
Questi giorni non perdetevi i Campionati Mondiali di Calcio Balilla al PalaRuffini.