Trentacinque gol segnati, di cui 9 su rigore, importanti indicazioni al campionato. La Juventus non è più la squadra imbattibile, solida e quadrata; il Napoli ha un bel gioco, ma prescinde dalla sua prima punta; il Milan deve cercare di passare questo grigio momento; l’Inter ha mostrato un gran carattere e il pari è una gran beffa; la Fiorentina ha dimostrato che se la può giocare con chiunque a viso aperto; la Lazio è in crisi di risultati ma non di gioco e la Roma, all’ottava vittoria consecutiva su otto, si candida seriamente per un posto in Champions.
L’anticipo dell’anticipo del venerdì ci ha mostrato una bella partita, decisa dagli episodi più che dalla supremazia di gioco. La Roma ha battuto il Napoli con due calci piazzati di Pjanic, prima una splendida punizione, poi un siluro su rigore, concesso generosamente. Roma ancora imbattuta che vola a +5 dal Napoli, piazza euforica, mentre tra i napoletani un po’ di rammarico c’è.
Il sabato è cominciato con Cagliari Catania alle 18. Cagliari che è tornato a giocare in casa, dopo un lungo peregrinare, al Sant’Elia, aperto per poco meno di cinquemila tifosi.
Partita scoppiettante, con i sardi che vincono in rimonta per due a uno, dopo il vantaggio iniziale di Bergessio, rispondono Ibarbo, che poi fallisce anche un rigore, e Pinilla nel finale di partita. Il posticipo serale ha visto invece il Milan avere la meglio sull’Udinese per uno a zero con una gran prodezza di Birsa, che scarico un mancino sotto al sette.
Milan che deve cercare di mettere più punti possibile in cascina e aspettare rientri importanti.
La domenica si è aperta con l’anticipo del mezzogiorno tra Atalanta e Lazio. Partita bella vivace con continui ribaltamenti di fronte, è l’Atalanta che trova il vantaggio grazie a un bel tiro da fuori angolato di Cigarini sul quale Marchetti non può nulla.
La Lazio ad inizio secondo tempo trova il pari con il giovane Perea, che sfrutta un’indecisione dei difensori orobici. Nel finale è però Denis a segnare il gol decisivo, partito in profondità si è trovato a tu per tu con il portiere biancoceleste, lo ha messo a sedere e insaccato.
Alle tre è spiccato il match del Franchi tra Fiorentina e Juventus. Partita molto intensa, ma un po’ bloccata. Ci vuole un rigore per sbloccarla sul finale di primo tempo, è Tevez che segna, dopo esserselo procurato per fallo di G.Rodriguez. Pochissimi minuti e su un lancio in profondità pasticcio di Cuadrado che per rilanciare alza un campanile che trova libero Pogba che deve solo metterla dentro. Zero a due alla fine del primo tempo e partita in ghiaccio.
Nella ripresa è la Juventus che parte forte, prima Marchisio e poi Chiellini hanno l’occasione per chiuderla, ma Neto in entrambi i frangenti è stato bravo e reattivo. È un episodio a cambiare l’equilibrio dell’incontro, Mati Fernandez entra in area e Asamoah lo stende e l’arbitro fischia il rigore. Rossi non sbaglia, i Viola prendono coraggio, e Rossi ci prova dalla distanza, tiro non irresistibile, anzi Buffon un errore lo commette, ed è due a due. Passano pochi minuti e Borja Valero trova Joaquin solo dentro l’area: è sorpasso.
Il Franchi è una bolgia, e la Juventus si getta a capofitto alla ricerca del pari, ma in contropiede arriva il quarto. Partita chiusa, città in festa. Juventus che si presenta alla sfida del Bernabeu nel peggiore dei modi.
Tra le altre partite della giornata, c’è il ritorno di Gasperini a Marassi. Genoa che riesce a vincere per due a uno sul Chievo grazie a una doppietta di Gilardino, intervallato il vantaggio da un gol di Bentivoglio.
Per rimanere a Genova, ma sponda blucerchiata, la Sampdoria va a far visita al Livorno, partita noiosa che si accende solo nei minuti finali.
A metà primo tempo è la Samp a trovare il vantaggio con un rigore di Eder. Nel secondo di sei minuti di recupero del secondo tempo il Livorno trova il pari con un tiro da fuori di Siligardi. Partita che sembra finita ma Luci affossa in area Regini e altro rigori per la Samp, che viene siglato da Pozzi. Risultato bugiardo, il Livorno avrebbe sicuramente meritato il pari per la mole di gioco fatta vedere in tutta la partita.
Il Verona invece ospitava il Parma. Partita interessante, i padroni di casa son passati in vantaggio con Cacciatore, ma poi è salito in cattedra Parolo, che prima ruba un pallone dal limite dell’area e trova il pari, e dopo pennella un assist smarcante per Cassano che porta in vantaggio gli emiliani. Nella ripresa tuttavia, l’Hellas ribalta la partita grazie a due trasformazioni dal dischetto di Jorginho.
Infine c’è lo scontro tra le ultime della classe tra Sassuolo e Bologna. Neroverdi che partono subito forte e già al ventesimo hanno il doppio vantaggio, prima Berardi su rigore(molto generoso) poi Floro Flores con un tiro dalla distanza. Il Bologna reagisce e da uno dei tanti calci piazzati in suo favore trova il rigore che viene trasformato da Diamanti. Ma i rossoblù perdono e rimangono l’unica squadra a non aver centrato ancora una vittoria.
Il posticipo vede di fronte Torino e Inter. Partita che inizia senza nerazzurri, infatti gli uomini di Mazzari non riescono a entrare in partita e rischiano subito di capitolare: prima Cerci con un bel tiro trova il pari, dopo lo stesso Cerci trova il rigore e l’espulsione di Handanovic. È Cerci che va dagli undici metri ma si fa ipnotizzare da Carrizo.
Torino che però trova il vantaggio al ventunesimo con un gol di Farnerud, alla prima marcatura in A. Inter che prova a giocare, ma con l’uomo in meno ha uno sterile possesso palla. Ma da un calcio d’angolo a suo favore, Padelli esce male, palla libera con Guarin che si avventa in mezza rovesciata e insacca.
Gran bel gol e gesto tecnico. Ripresa che vede partire forte i granata, che ritrovano il vantaggio con Immobile, dopo una bella giocata di Cerci. Ma appena la palla viene rimessa in gioco, su un cross lunghissimo Padelli esce ancora male e la palla carambola sulla testa di Palacio, che non può che segnare il pari. Mazzarri vuole la vittoria e inserisce Belfodil al posto di Taider. E proprio una sgroppata di Belfodil porta in vantaggio l’Inter, che crossa e trova il tap-in vincente del solito Palacio. Ora è il Toro a stare sotto, e inizia a cercare quantomeno il pari, ma le occasioni latitano. E ci vuole un calcio piazzato molto defilato, da cui si aspettano un cross, anche Carrizo, ma Bellomo riesce a insaccare direttamente dal calcio da fermo. Tre a tre al quarantacinquesimo. Partita che non ha più nulla da dire. Per l’Inter per come si era messa all’inizio può sembrare una vittoria, ma prendere gol all’ultimo, significa sconfitta.
Questa giornata ha delineato le linee di forza di questo campionato. Non c’è una squadra dominatrice, la Roma è da prendere con le pinze, anche se ha già battuto tre grandi (Lazio, Inter e Napoli), ma la piazza è un fattore troppo imprevedibile.
La Juventus ha un problema difesa, quest’anno ha preso 10 gol in otto partite, troppi per la squadra campione. Buffon sembra un po’ appannato, ma la difesa in generale. La Fiorentina ha mostrato di poter dire la sua mostrando un bel calcio, in attesa del rientro del bomber Mario Gomez.
L’Inter ha dato una prova di carattere non indifferente, giocare tutta la partita in 10 contro 11 e rischiare di vincere è un segnale importante. La sorpresa sinora è il Verona, quarto con 16 punti, uniche sconfitte con la capolista e la Juventus.
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