Secondo le stime della stessa società, che Radiocor è in grado di rivelare, l'esercizio 2013-14 del gruppo guidato da Riccardo Silva porterà ricavi per 420 milioni: 150 milioni con le licenze della Premier League inglese di cui ha l'esclusiva per 52 Paesi; 120 con la Serie A e 30 con il campionato francese, competizioni di cui è licenziatario unico per tutto il mondo. I restanti 120 milioni arriveranno da campionati meno popolari e altri sport.
Sul calcio italiano, il gruppo Silva si è aggiudicato i diritti internazionali delle stagioni 2012-13, 2013-14 e 2014-15 rispettivamente per 114, 117 e 120 milioni e quindi per complessivi 351 milioni.
Il "caso Silva" è nato dalla pubblicazione, da parte di Radiocor, dei conti irlandesi della Media Partners & Silva Limited che hanno originato un dibattito tra gli addetti ai lavori del calcio e della tv. Due gli elementi sotto la lente: in primo luogo, i rapporti tra Riccardo Silva (proprietario anche di Milan Channel) e l'advisor della Lega Calcio nelle gara sui diritti, cioè la Infront Italia di Marco Bogarelli (a sua volta advisor del Milan) di cui Silva è stato partner in passato; in secondo luogo, il valore economico del calcio italiano all'estero ritenuto da alcuni troppo basso rispetto ad altri campionati esteri.
Secondo stime basate sui conti della Mp&Silva e di altre società attive nella compravendita di diritti internazionali infatti, il giro d'affari delle licenze estere della Premier League inglese è di circa 650 milioni, quello della Liga spagnola di 130 milioni, quello della Bundesliga di 60 milioni, quello della francese Ligue 1 di 30 milioni, quello della Eredivisie (Paesi Bassi) 7 milioni.
Nei conti della holding irlandese Media Partners & Silva Ltd sul 2011-12 l'incasso derivante dalla compravendita dei diritti di Serie A e B (questi ultimi valgono circa un milione di euro) ammontava a 213 milioni, una cifra più che doppia rispetto a quanto la società aveva speso per rilevarli (90 milioni) nella gara indetta dalla Lega assistita da Infront. Lo stesso Silva ha però precisato nei giorni scorsi che i 213 milioni riportati comprendevano anche ricavi da altri campionati e che le entrate dalla sola Serie A ammontavano per quell'esercizio a 95-100 milioni. A commento dei numeri sull'aggiudicazione dei diritti italiani, dalla Mp&Silva ricordano poi che nelle varie gare della Lega sui diritti esteri l'offerta risultata vincente è stata del 20% superiore a quella del secondo candidato. Nell'ultima asta avvenuta nel 2011 l'offerta di Mp&Silva si era imposta su quella della Sportfive del gruppo Lagardere.
La Mp&Silva non redige al momento un bilancio consolidato comprendente tutte le sue attività sparse tra holding irlandesi e lussemburghesi e società operative a Londra, Singapore e Stati Uniti anche se - a quanto si legge nelle relazioni di bilancio delle singole società - è in corso dal 2012 un ampio riassetto finalizzato a riorganizzare la complessa struttura societaria sotto un unico cappello, ovvero quello della lussemburghese MP&Silva Holding SA. La riorganizzazione non riguarderà solo le scatole societarie ma anche l'aspetto proprietario: se attualmente Silva risulta titolare unico della irlandese e condivide invece con il ceo Andrea Radrizzani il controllo delle lussemburghesi, alla fine del riassetto i due manager-imprenditori dovrebbero dividersi pariteticamente i pacchetti azionari dell'intero gruppo.