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Calcio, per i bambini è il divertimento a garantire una vita da “atleta”

Creato il 11 luglio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Per sperare che i bambini non abbandonino l’attività sportiva crescendo, medaglie e vittorie non servono. Il collante che garantisce una vita da atleta è il divertimento. Lo dimostra la prima classifica di ciò che più piace ai piccoli e li fa andare avanti nella carriera sportiva condotta alla George Washington University, pubblicata sul Journal of Physical Activity & Health.

(sport.ilmediano.it)

(sport.ilmediano.it)

La ricerca sull’attività sportiva dei bambini. Lo studio, unico nel suo genere, è stato fatto su 142 bambini calciatori, praticanti però anche altre attività, 37 allenatori e 57 genitori. I ricercatori hanno mappato le motivazioni sportive dei piccoli ed il risultato è una mappatura di 81 fattori divertenti determinanti per i piccoli e gli adolescenti.

Come si divertono i bambini praticando sport? I fondamentali includono giochi, amicizie, fare squadra, allenatori con approccio positivo e rituali di squadra, che quello scelto sia un ottimo sport, che stimoli l’apprendimento, il miglioramento e il sostegno. Di medaglie e vittorie non c’è traccia. ”Da qui nasce – dicono i ricercatori – l”ethos sportivo giovanile’ che andrebbe raccomandato ad allenatori, famiglie, federazioni, leghe ed istituzioni come standard per promuovere una cultura del divertimento nello sport”.

E’ l’adolescenza il momento in cui i giovani abbandonano l’attività sportiva. “Con l’adolescenza – commenta Maria Cristina Maggio, della clinica pediatrica di Palermo, esperta di attività sportiva e salute in età pediatrica per la Società italiana di pediatria – il 33% dei ragazzi abbandona l’attività e l’80% di questi proveniva dalla stessa specialità praticata fin da piccino. Lo sport deve essere divertente, stimolare le relazioni e la condivisione senza primeggiare. Bisognerebbe che allenatori e federazioni capissero le esigenze dei giovani. Non riuscire ad essere i primi come vorrebbe il coach crea delusioni e, per non affrontare la frustrazione della sconfitta, il giovane si allontana dalla pratica sportiva”.

Maggio, insieme alla Sip e alla Lega Navale Palermo centro, è autrice di un progetto, tutt’ora in corso, dedicato all’educazione dell’attività motoria dei bambini con la vela d’altura. Nessuna rivalità ma equipaggi numerosi dove la collaborazione di tutti è strategica per il gruppo. (ANSA).


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