CALCIO - Serie A, il derby: gioia meritata per nonno Reja. Ma ora a Zurigo per vincere!

Ha vinto la Lazio, anzi ha vinto Reja il derby, al quinto tentativo dopo oltre due anni al comando della barca biancoceleste. Sul perchè ci abbia messo così tanto, nessuno lo sa. O meglio, le colpe sono da dividersi tra giocatori e tecnico. Sì perchè se Floccari non sbaglia il rigore nel primo derby, con la Lazio già avanti 1-0, la squadra avrebbe vinto a mani basse. Perchè se Reja non fosse stato troppo attendista nelle altre circostanze la squadra avrebbe quantomeno non perso. Però il mondo è pieno di se e ma. Adesso ci è riuscito, con un pizzico di fortuna che non guasta (Klose ha segnato 20 secondi prima della fine) e un pizzico di esperienza in più, capendo che era la Lazio a dover fare la partita, non la Roma. E' vero che nel primo tempo, negli unici due tiri in porta dei giallorossi di tutto il match, la Roma poteva trovarsi (immeritatamente) avanti 2-0, però è anche vero che nella seconda frazione di gioco, complice anche la superiorità numerica e l'azzeccata mossa di Lulic per Radu, non c'è stata gara. D'altronde, va anche detto, la Roma è una squadra da parte destra bassa (o sinistra alta) della classifica, non è certo Juve o Udinese. Fatto sta che la Lazio ha svolto il suo compito di equipe più attrezzata, e fa sorridere il commento sulla Gazzetta di Palumbo che attesta la suoperiorità biancoceleste con "solo due pali". Solo due pali, come se non fosse nulla colpire due legni della porta avversaria. Mah. La Lazio non ha un gioco arrembante, con Reja è impossibile, ha un gioco ragionato e anche lento con i cervelli di Ledesma, Matuzalem e Mauri, però la squadra regge l'impatto. Manca un altro Brocchi e Cana non pare all'altezza. Ma adesso c'è l'Europa League: a Zurigo bisogna vincere, altrimenti si registrerebbe un altro fallimento di mister nonno Reja. La cui gioia nel derby è stata incontenibile ma non deve pensare di campare di rendita, in Europa la Lazio ancora può e deve passare il turno.