Calcio - Serie A: Marasma Lazio, quale Babbo Natale per la squadra?

Chi distribuirà i regali stanotte sotto l'albero di Formello, ancora Babbo Reja? L'esonero di Petkovic andava eseguito i primi di novembre quando il campionato poteva ancora riservare delle note liete per la Lazio, ora invece la società punterà alla Coppa Italia e all'Europa League, cercando in campionato di togliersi dalle sabbie mobili della bassa classifica. E' un anno di transizione (ma con Lotito presidente sono tanti...) che nel fallimento della campagna acquisti e nella conferma dell'allenatore (fin troppo servile nel suo non opporsi al materiale umano portato a Roma) trova i suoi punti cardini. Mancava un centrale vero ed è arrivato lumaca Novaretti, mancava un centroavanti vero ed è arrivato giuggiolone Perea, e poi Biglia (bravino) ma fotocopia di Ledesma, Felipe Anderson né carne né pesce, Vinicius mai pervenuto. Il migliore tra i nuovi è Keità, ragazzino di belle speranze e figlio della covata di primavera fresca vincitrice dello scudetto. In realtà le vere colpe sono da attribuire ai senatori della squadra: è l'anno dei Mondiali e tutti giocano al risparmio. Klose per l'età si centellina, Hernanes non può sfigurare con la Selecao in casa, Gonzales e Onazi sono altri due che andranno ai mondiali, così come Lulic; insomma, meglio non spremersi troppo perché a giugno farà caldo parecchio e un Mondiale non vale un campionato, specie con la Lazio. Si cambierà coach in questi giorni ma chi verrà? Semplicemente chi costa meno (perché Lotito fa uno più uno) e chi vuole restare solo sei mesi. L'ipotesi Trapattoni ci stuzzica ma il Trap è troppo bravo per svernare ed andarsene; più che avventurarsi di nuovo con mister svizzeri o giù di lì, il suo tatticismo sarebbe stato utile ad una squadra che non ha niente, figurarsi tatticismi. Un'altra volta Reja, francamente, no...