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Calciomercato 2015/16: oltre 220 mln di risparmio in Serie A

Creato il 13 febbraio 2016 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Con la chiusura della sessione di calciomercato invernale, possiamo cercare di identificare le strategie dei singoli club e verificare quali siano stati gli impatti delle operazioni chiuse sui bilanci della stagione in corso.

Nel corso della sessione invernale, i 20 Club di Serie A avevano realizzato operazioni che hanno prodotto circa 15 mln di euro di plusvalenze nette (con club che hanno investito, Udinese e Sassuolo su tutte, e club che hanno invece puntato al risultato economico, Inter e Roma in particolare) impegnando le squadre per una cifra pari a circa 12,65 mln (nella tabella, la trovate alla voce "Costo Totale", e rappresenta la somma di costo del cartellino ed ingaggi dei calciatori presi).

Calciomercato 2015/16: oltre 220 mln di risparmio in Serie A

La progressione settimanale del mercato

Ricordando che ci sono una serie di squadre (Atalanta, Fiorentina, Genoa, Milan, Sampdoria, Sassuolo e Torino) che chiudono i loro bilanci al 31 dicembre e non a fine della stagione. Nel loro caso, quindi, gli effetti del calciomercato sono divisi fra la stagione estiva (che "cade" all'interno del bilancio 2015) e quella invernale (che invece va a tutti gli effetti nel bilancio 2016).

Calciomercato 2015/16: oltre 220 mln di risparmio in Serie A

Il dato importante è che nell'insieme i Club hanno puntato a generare effetti positivi sui loro bilanci annuali: i 57,6 mln recuperati nel mese di gennaio si sommano ai 162,9 mln già generati durante l'estate per un impatto positivo totale di 220,5 mln di euro. Questo vuol dire che le operazioni condotte, a parità di altre voci, poteranno un significativo beneficio nei risultati annuali dei Club.

Le squadre con i bilanci annuali

Analizzando le sette squadre che chiudono il proprio esercizio su base annuale occorre ricordare che una valutazione complessiva potrà essere fatta soltanto al termine del mercato estivo, quando si avrà il quadro completo degli effetti totali delle operazioni svolte nel corso dell'esercizio.

Nella sessione invernale appena conclusa tre di queste presentano un saldo negativo: Torino (-4,1 mln), Sampdoria (-1,1 mln) e Sassuolo (-283 mila). Se guardassimo però all'anno 2015 (cioè la somma delle operazioni svolte fra sessione invernale ed estiva dello scorso anno), potremo notare come alla fine questi tre club abbiano portato a casa un saldo positivo dalle operazioni di mercato, rispettivamente per 15,6 mln (Torino), 3 mln (Sampdoria) e 10,57 mln (Sassuolo).

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Le altre quattro squadre sembrerebbe aver continuato il trend precedente: Milan +3,7 mln, Atalanta +5,2 mln, Fiorentina +6,6 mln e Genoa +9,9 mln. In questi casi, con la sola eccezione del Milan visto l'importo esiguo del 2015, i club sembrano voler proseguire verso un recupero dei precedenti deficit, probabilmente anche allo scopo di raggiungere un maggiore equilibrio fra ricavi e costi di gestione.

Le altre squadre

Con l'eccezione del Bologna (risalito in Serie A in questa stagione e deciso a restarci), che ha portato circa 19 mln di costi addizionali rispetto alla scorsa stagione, tutte le altre sono di fatto andate a caccia di minori costi.

Calciomercato 2015/16: oltre 220 mln di risparmio in Serie A

Fra le squadre che hanno aumentato i propri costi annuali, infatti, troviamo le altre due neopromosse Carpi (-6,0 mln) e Frosinone (-1,8 mln) mentre di quelle che erano già in Serie A solamente il Napoli (-3,7 mln), hao effettuato degli investimenti netti, portando così a casa costi maggiori rispetto a quelli dell'esercizio precedente. Parliamo di cifre comunque contenute rispetto al passato. Le altre squadre, come detto, hanno operato con l'occhio rivolto alla generazione di effetti positivi sui risultati economici.

Calciomercato 2015/16: oltre 220 mln di risparmio in Serie A

Andando più nel dettaglio non può non risaltare immediatamente come ci siano 5 club con un impatto complessivo della stagione che ha portato benefici superiori ai 30 mln di euro. Le ragioni sono però molto diverse fra loro.

Nel caso della Juventus si tratta di un percorso di progressiva razionalizzazione dei costi della rosa, che sta andando di pari passo con investimenti su giovani talenti. Probabilmente - visto che le altre fonti di ricavo non sono nel breve destinate ad aumentare - il calciomercato viene utilizzato come leva per poter assicurare il pareggio di bilancio.

L' Udinese ha capitalizzato al massimo il mercato estivo (con un saldo di +48 mln di euro, il più alto della sessione). Non avendo ancora a disposizione l'ultimo bilancio approvato (quello della stagione 2014/15) non è possibile effettuare delle valutazioni compiute, ma è verosimile che l'obiettivo della proprietà fosse quello di garantire una sufficiente copertura dei costi di gestione (la stagione 2013/14 si era chiusa con una perdita di 12 mln, sebbene condizionata dalla chiusura anticipata di molte comproprietà) e, probabilmente, di reperire le risorse finanziarie utili a sostenere l'investimento sullo stadio.

Il Palermo ha quasi certamente ragionato in un'ottica di riequilibrio dei conti. I rosanero alternano infatti risultati positivi a significative perdite di esercizio (nel 2013/14, complice la retrocessione, chiusero con quasi 28 mln di perdita, l'anno scorso in sostanziale pareggio) e da sempre utilizzano la leva del calciomercato per coprire i costi di esercizio. Il dato espresso, +46 mln, è influenzato dalla cessione di Dybala alla Juventus ma in questo momento non tiene conto del possibile contenzioso che potrebbe costringere il club a versare una cifra vicina ai 12 mln di euro ad un intermediario.

Più comprensibili i comportamenti di Roma (+35,1) e Inter (+49,9) che, oltre ad avere un problema di natura finanziaria (hanno ambedue degli importanti finanziamenti a medio termine), avevano l'ulteriore vincolo dell'accordo transattivo con la UEFA siglato a maggio 2015 e che li impegna a raggiungere il pareggio di bilancio entro la stagione 2018/19 ma con una prima soglia di controllo già per la stagione in corso nel corso della quale non possono presentare una perdita superiore ai 30 mln di euro (ricordiamoci che il concetto di pareggio di bilancio UEFA è diverso dal risultato di esercizio che appare in bilancio, anche se nel caso delle due società la quantità di costi che possono essere esclusi non dovrebbe essere determinante). Attenzione, però: ambedue le squadre, ma l'Inter in maniera veramente importante, hanno fatto una scommessa fondamentale basata sul raggiungimento della qualificazione al girone di CL, "giocando" con una serie di prestiti soggetti a riscatto a partire dal mese di luglio: in caso di fallimento dell'obiettivo, l'effetto potrebbe essere molto importante, perché condizionerebbe in maniera irreversibile il risultato della stagione successiva, nonché la tenuta degli accordi con la UEFA.

I dati utilizzati per l'analisi provengono dal lavoro di Marco De Santis sul suo Blog "Calcio e Altri Elementi" e sul sito Fantagazzetta.com che ringraziamo per la disponibilità a consentircene l'uso durante le sessioni di calciomercato.

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