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Calciomercato Brasile: in dieci anni 190 milioni di dollari verso possibili paradisi fiscali

Creato il 16 luglio 2013 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Con un'inchiesta pubblicata anche online, il quotidiano Folha de Sao Paulo ha analizzato il calciomercato brasiliano dell'ultimo decennio (dal gennaio 2002 a dicembre 2012) avvalendosi dei dati ufficiali del Banco Central do Brasil.

 

Il Brasile, ormai dalla fine degli anni '90, ha un sistema di controllo del cambio in base al quale il trasferimento di valuta pregiata all'estero non è libero (non almeno con canali ufficiali e legali). Non ci sono restrizioni particolari, ma tutte le transazioni in valuta straniera devono passata attraverso il Banco Central di Brasil (l'equivalente della nostra Banca d'Italia).

 

La Follha de Sao Paulo ha fatto richesta per accedere ai dati dei trasferimenti che riguardavano il calciomercato brasiliano e su un totale di 4.818 transazioni, per un controvalore complessivo di BRL 4,52 miliardi (circa 2 miliardi di USD) ha identificato ben 190 milioni di USD che hanno avuto come paese di origine o destinazione della transazione una nazione inclusa negli elenchi dei cosiddetti "paradisi fiscali" (es. Isole Vergini, Bahamas, Monaco) o compresi nell'elenco speciale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per le attività di finanziamento al terrorismo (es. Corea del Nord).

 

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In altri casi il Banco Central do Brasil ha multato le squadre per aver effettuato trasferimenti illegittimi o per i quali non era stata fornita la necessaria documentazione di supporto. Si tratta di  21 club nel periodo dell'analisi, con i casi più eclatanti rappresentati dal Coritiba (multa di USD 1,4 milioni nel 2010) e del Ponte Preta (multa di USD 250mila nel 2011).

 

 


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