Per la stagione 2012-2013 (in corso) sono state considerate 314 partite giocate dai 22 club di cadetteria. La media gara risulta pari a 4.620. La partita più vista è stata Hellas Verona-Sassuolo con 18,478 presenze. Quella meno seguita è stata invece Grosseto-Vicenza, alla quale hanno assistito 1.612 spettatori.
Nelle prime cinque posizioni della graduatoria troviamo:
- Hellas Verona (media gara 14.671)
- Cesena (9.392)
- Vicenza (6.703)
- Bari (6.192)
- Spezia (5.949)
Nelle ultime cinque posizioni si piazzano:
- Juve Stabia (2.422)
- Cittadella (2.226)
- Pro Vercelli (1.995)
- Virtus Lanciano (1.997)
- Grosseto (1.641)
Si deve osservare che:
- solo una squadra sulle ventidue iscritte (Hellas Verona) ha superato la soglia delle 10mila presenze medie per partita;
- solo una (Cesena) ha scavalcato quella delle 9mila;
- in due (Vicenza e Bari) hanno valicato quota 6mila;
- tutte le altre sono restate sotto i 6mila spettatori (4 più di 5mila, 3 più di 4mila, 4 più di 3mila e 7 meno di 3mila);
- le ultime tre in classifica (Pro Vercelli, Virtus Lanciano e Grosseto) non hanno superato quota 2mila;
- la media, pari a 4.620 per partita, evidenzia un crollo rispetto al dato della stagione scorsa (6.378) ed è inferiore anche alla media di due anni fa (4.922).
Alla luce di questi mediocri risultati appare del tutto condivisibile e giustificato l’allarmismo del presidente della Bwin Andrea Abodi, che sta cercando di mettere in piedi una serie di iniziative per riempire gli stadi inesorabilmente vuoti della cadetteria.
Un fatto è certo. Senza riportare i tifosi al centro del sistema e farli tornare a vivere le partite dal vivo, gli stadi italiani (non solo quelli della Bwin, ovviamente) continueranno a essere desolatamente vuoti. Il calcio, senza una provvidenziale inversione di rotta, sembra destinato a una fine ingloriosa.
L'articolo completo è sul sito Calciopress.net