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Calcio,SerieA: El Shaarawy conquista il Milan, Caracciolo manda l'Inter all'inferno
Creato il 14 febbraio 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurraIn una domenica dove la neve e il gelo hanno primeggiato, portando al rinvio di Bologna-Juventus e Parma Fiorentina, si è definitivamente consacrato il talento di Stephan El Sharaawy, grande protagonista della vittoria del Milan in casa dell'Udinese e che ha permesso ai rossoneri di balzare in testa, aspettando i recuperi della Juventus. Una domenica contrassegnata anche dal clamoroso tonfo dell'Inter, che perde in casa con il Novara e di quello della Roma a Siena, dopo una serie di risultati utili, che avevano rilanciato le ambizioni europee per la squadra di Luis Enrique. Si conferma la Lazio, vera terza forza del campionato e si riprende il Napoli, che batte la "bestia nera" Chievo e si rilancia in classifica.
Partiamo con il nostro approfondimento parlando del match del Friuli, vero crocevia della stagione sia di Milan che di Udinese. I bianconeri escono dall'anticipo del sabato sera con le ossa rotte in tutti sensi, infatti è notizia delle ultime ore il grave infortunio di Isla (stagione finita per lui) e per Di Natale, che dovrà saltare l'andata di Europa League contro il Paok di giovedi. La squadra di Guidolin ha giocato bene fino all'ultimo quarto d'ora della partita,prima di soccombere sotto lo spietato uno-due rossonero.Un grande Amelia ha più volte salvato sugli attaccanti friulani, costruendo un muro invalicabile, che non ha permesso alla squadra friulana di ottenere quei tre punti fondamentali per l'aggancio al secondo posto.
Quando tutto sembrava portare verso l'ennessimo passo falso e al secondo tentativo mancato di sorpasso alla vetta, ecco che il Milan si risveglia dalle ceneri ed ha quella reazione di orgoglio, che Massimiliano Allegri sperava da molto tempo. Una reazione capitanata da due giocaori, che potrebbero diventare fondamentali da qui fino al resto della stagione: Stephan El Shaarawy e Maxi Lopez. Il faraone è l'arma in più dei rossoneri, quel misto di classe ed imprevedibilità che manca a questa squadra. L'italo-egiziano può diventare la carta a sorpresa di Allegri per scardinare le difese, già a partire dal match di Champions contro l'Arsenal, anche se si va verso il recupero di Boateng, che dovrebbe essere il trequartista titolare. La punta ex Catania ha ricordato a tanti tifosi rossoneri il buon vecchio John-Dahl Tomasson, un giocatore capace di segnare gol decisivi in momenti importanti; proprio come ha fatto l'argentino sabato sera, segnando la rete del pareggio e fornendo l'assist del 2-1. Merito va dato anche a Massimiliano Allegri tanto criticato, anche dal sottoscritto, nelle scorse settimane: l'allenatore toscano ha saputo osare, rischiare, gettando nella mischia tutti i giocatori offensivi a sua disposizione, comunicando ai propri giocatori lo spirito di provarci fino alla fine per una rimonta, che può cambiare le sorti del campionato della società di via Turati.
Se una parte di Milano esulta e sorride l'altra piange e si arrabbia. L'Inter crolla incredibilmente in casa con il Novara, che passa a San Siro con il gol di Caracciolo ed ottiene una vittoria fondamentale per coltivare i suoi sogni salvezza. Fa strano pensare come l'Inter sia l'unica squadra ad aver concesso 6 punti tra andata e ritorno alla squadra piemontese. I nerazzurri sono in crisi e nonostante Ranieri cerchi di calmare le acque e portare tranquillità, l'ambiente è sotto choc, quasi paralizzato di fronte a queste continue figuracce. Ieri i nerazzurri possono recriminare giustamente per due calci di rigore non concessi dall'arbitro, ma questo non può influire totalmente su l'ennesima prestazione negativa della squadra. I giocatori non corrono, sono scarichi fisicamente e mentalmente, sono logori nel fisico e anche i nuovi acquisti non hanno portato i frutti sperati. Zarate e Forlan sono diventati di colpo due "scarsoni", Poli e Palombo non sono Thiago Motta ed il cantrocampo non gira, Guain è stato comprato rotto. Le colpe dei giocatori ci sono, ma la società dovrebbe fare un esame di coscienza, magari richiamando Lele Oriali, quell'uomo di campo che tanto manca ora e che era indispensabile nell'Inter di Mourinho.
La terza forza del campionato è indubbiamente la Lazio. La squadra di Edy Reja ha vinto una partita da grande squadra nell'anticipo con il Cesena, trovando i tre punti dopo aver rimontato un doppio svantaggio. L'organico biancoceleste è di ottimo valore, anche se manca clamorosamente una punta oltre a Klose e Rocchi. Questo l'errore più grande del duo Lotito-Tare, che non ha saputo sostituire adeguatamente la partenza di Cissè. La squadra romana può davvero puntare a raggiungere quel terzo posto necessario per raggiungere i preliminari di Champions e l'anno prossimo, con qualche giusto innesto di mercato, potrebbe diventare una cliente scomoda anche in zona Scudetto. L'obiettivo è crescere e migliorarsi di anno in anno; il progetto Lotito sta dando ottimi frutti e anche i tifosi più contari al presidente si stanno ricredendo, visto il bellissimo campionato che la loro squadra sta facendo.
Nei posticipi di questa sera scendevano in campo Napoli e Roma, che arrivavano da due momenti completamente differenti. Gli azzurri erano in una profonda crisi di risultati e avevano un bisogno assoluto di tornare al successo immediatamente, mentre i giallorossi stanno vivendo il miglior momento da quando Luis Enrique siede sulla panchina romana. Stasera dopo le partite, l'umore delle due compagini sarà completamente diverso, con un Napoli festante ed una Roma imbronciata per aver sciupato l'occasione di superare l'Inter. La squadra di Walter Mazzarri ha sconfitto il pericoloso Chievo e può preparare al meglio una settimana importantissima per la sua stagione, periodo che culminerà con l'ottavo di Champions contro il Chelsea. La Roma, invece, perde a Siena e frena la sua corsa verso le prime posizioni: la truppa giallorossa non ha fornito una grande prestazione e i gioiellini Borini-Lamela per una volta non hanno brillato.
Più di una riga va spesa per il meraviglioso Siena di Giuseppe Sannino. L'ex allenatore del Varese, con un organico modesto, salvo talenti come Destro e Calaiò, sta facendo un vero e proprio miracolo, portando addirittura la sua squadra in semifinale di Coppa Italia. I toscani in casa giocano benissimo e l'Artemio Franchi è diventato un fortino invalicabile, mentre in trasferta soffrono un po' troppo, ma senza cambiare il loro gioco fatto di ripartenze veloci e di inserimenti continui da parte dei centrocampisti, sapendo anche chiudersi da vera e propria "provinciale" come a Torino nel pareggio con la Juve. Continuando così la salvezza sembra già al sicuro.
Andrea Ziglio
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