Condanna netta del presidente del Consiglio e di numerosi esponenti del Pd, da Zanda a Finocchiaro. Il deputato democratico Khalid Chaouki insorge insieme a decine di persone su Twitter e chiede le dimissioni del vicepresidente del Senato, che ha pronunciato la frase incriminata ad una festa della Lega
Donne e Maiali
E' polemica sulle dichiarazioni
shock del leghista Roberto Calderoli che, alla festa del suo partito a
Treviglio, ha detto riferendosi al ministro Cecile Kyenge: "Quando la
vedo non posso non pensare a un orango".
A condannare senza appello la frase razzista, oltre che di cattivo gusto, è il presidente del Consiglio Enrico Letta:
"Inaccettabili oltre ogni limite le parole di Calderoli - scrive il
premier su Twitter - Avanti Cecile col tuo lavoro! Siamo con te".
Il Pd: "Calderoli si dimetta". Gianni Cuperlo,
deputato del Pd, chiede le dimissioni di Calderoli dalla vicepresidenza
del Senato: "Le affermazioni rivolte al ministro Kyenge - spiega il
candidato alla segreteria del partito - non sono degne per un uomo che
rappresenta le nostre istituzioni. Io penso che dopo quanto accaduto
Calderoli dovrebbe trarne le conseguenze e dimettersi". Un concetto
ribadito con forza anche dal capogruppo dei senatori Pd, Luigi Zanda:
"Il senatore Calderoli rappresenta un caso di gravissimo sdoppiamento
di personalità. Quando presiede il Senato lo fa con equidistanza. Quando
parla da leghista tocca le vette della massima volgarità politica e
civile. Il suo insulto al ministro Kyenge è totalmente incompatibile col
suo ruolo di vicepresidente del Senato".
E la senatrice democratica Anna Finocchiaro
aggiunge: "Domani il Pd in Aula a Palazzo Madama chiederà conto a
Calderoli delle sue parole. Nel frattempo mi auguro che il vice
presidente del Senato trovi la dignità di spiegare e di scusarsi con il
ministro Kyenge".
Le altre reazioni. Parole dure anche quelle di Nichi Vendola:
"L'autore della porcata del Porcellum, l'autore della scellerata
maglietta con gli insulti antiislam, si scatena ora con parole
vergognose verso il ministro Kyenge. E' chiaro ed evidente che
Calderoli non può rappresentare degnamente il vertice del Senato".
afferma il leader di Sel.
La protesta sui social.
Immediate le reazioni sui social network, i cui utenti sono i primi a
intervenire: decine di tweet chiedono le dimissioni del leghista dalla
presidenza del Senato."Chiediamo le dimissioni di Calderoli da
presidenza Senato", insorge Khalid Chaouki, deputato del Pd e
responsabile dei Nuovi Italiani.
Nomfup, il blog gestito tra gli
altri da Filippo Sensi, vicedirettore di Europa è netto: "Aspettiamo
presa di distanza da parole Calderoli su Kyenge, sua espulsione dal
partito e da vicepresidente Senato, grazie", rivolgendosi direttamente
all'utenza twitter di Matteo Salvini della Lega Nord. "Se tutti si
alzassero e se ne andassero ogni volta che Calderoli presiede la seduta,
magari glielo facciamo capire, no?", continua @nomfup.
Il
senatore leghista è già famoso per il Porcellum, l'attuale legge
elettorale da lui stesso definita una porcata, e per le polemiche
innescate dalla sua maglietta antislamica su Maometto che aveva
provocato nel 2006 un caso internazionale con la Libia e le sue
dimissioni da ministro della Semplificazione del governo Berlusconi.
Kyenge nel mirino della Lega.
Gli insulti di Calderoli sono solo l'ultimo capitolo di una saga
iniziata il giorno stesso della nomina di Cecile Kyenge a ministro per
l'integrazione, quando Borghezio chiosò: "una scelta del c***o", il
"governo del bonga bonga". Gli esponenti leghisti di ogni livello hanno
verso il ministro attenzioni continue: dalle richieste di udienza
improvvisate agli insulti su Facebook ("perché non la stuprano?" scrisse
la consigliera di Padova, Valandro) dagli striscioni aerei alle
contestazioni sulla poligamia del padre. Ecco un piccolo campionario
della Kyenge mania della Lega Nord
Maiali di razza patana
Ultime dichiarazioni dell'imbecille in camicia verde: "Non volevo offendere, ma criticare"... Ma che cazzo avrà voluto dire? E in Italia è possibile tollerare che un imbecille razzista simile possa dirigere, anche solo per mezz'ora, i lavori del Senato? Aridatece Rosy Mauro! Ma non esiste una norma del codice penale che punisce l'incitamento all'odio razziale? E questo imbecille non ha fatto già abbastanza danni provocando la morte di 16 persone per la stronzata dell'esibizione della t-shirt con la vignetta blasfema su Maometto?
P.S.: guardo la foto della Kienge, o la ascolto quando parla, e mi viene in mente una donna: colta, impegnata. Guardo una foto di Calderoli, e mi viene in mente un maiale, con un quoziente di intelligenza vicino allo ZERO. Cacciatelo. Tafanus